Radiofestival: Comunicati i nomi dei sei finalisti

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Novità dal mondo degli Spot Radiofonici: sono stati selezionati  i sei radiocomunicati finalisti della XVIII edizione del Radio Festival, il premio della pubblicità radiofonica. La definizione istituzionale è: "Premio istituito dalla SIPRA allo scopo di promuovere la pubblicità radiofonica creata esclusivamente per la radio e diffusa a livello nazionale". Detto in breve è il festival dello Spot Rafiofonico.



Chiunque può esprimere sul sito la propria preferenza fino al 12 aprile. Inoltre, per il pubblico, ogni giorno sono in palio sei esclusivi premi ad estrazione. I copy vincitori del Gran Premio Radiofestival saranno annunciati martedì 27 aprile 2010 nel corso della premiazione online sul sito http://www.radiofestival.it/.
Andate e votate, contribuiamo al miglioramento dell'estetica degli spot radiofonici!

Pubblicità/ Cresce il fatturato della radio: a gennaio-febbraio +11% rispetto allo stesso periodo del 2009

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Cresce il fatturato pubblicitario sul mezzo radio del periodo gennaio-febbraio 2010: secondo i dati dell’Osservatorio FCP-Assoradio, il raffronto con lo stesso bimestre 2009 evidenzia un +11% con un fatturato di 49.305.000 euro. I valori di fatturato suddetti sono nettissimi (al netto anche dello sconto d’agenzia).

Noi di Radiospeaker.it ci auguriamo che questo andamento resti stabile nel corso dei prossimi mesi e che la crescita del fatturato corrisponda per "induzione" ad una crescita degli stipendi dei conduttori radiofonici!

Il preamplificatore per il microfono: le caratteristiche fondamentali.

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Parlare al microfono: meglio in piedi o seduti?

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Webradio - Pensieri sparsi sulle modalità d'uso

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Essere una webradio comporta la piena consapevolezza che nessuno andrà a passeggio col pc sotto braccio né ci sarà qualcuno disposto a rimanere dinanzi al desktop casalingo solo per ascoltare della musica.Sapere questo é già un buon punto di partenza. Ma tra dirlo ed il farlo c'é il mare di impegno che l'accattivare gli ascoltatori, al punto da far loro preferire il computer alla radiolina, richiede.


Una webradio é due cose insieme: un sito, o qualcosa che gli assomiglia molto, e una radio. Ciò significa che i meccanismi di fidelizzazione del visitatore ascoltatore scattano solo a condizione che l'abilità nel rendere attrattivo il sito web istituzionale, vetrina della webradio, si sposi con un'offerta radiofonica coerente con le promesse del sito e alternativa a quella della radio FM. Un'ottima rotazione musicale é importante poiché fa da collante tra una trasmissione ed un'altra. Se poi le tracce proposte sono davvero nuove, originali, perchè tratte da un repertorio non commerciale (tipico il caso della musica pubblicata sotto licenze Creative Commons) allora il palinsesto musicale diventa davvero prezioso ed interessante collegamento tra un talk ed un altro.

Ma il punto é proprio questo. I talk, i programmi, i contenuti che devono essere la solida impalcatura del palinsesto di una webradio. Non me ne vogliano i dj o aspiranti tali: una selezione di musica mixata, per quanto di qualità e realizzata con tecnica e virtuosismo la si può ascoltare ovunque senza bisogno di chiudersi tra quattro mura, bloccati dinanzi ad un video. Occorre entusiasmo, voglia e capacità di sperimentare, di ricercare contenuti la cui proposta può anche risultare alternativa se non proprio coraggiosa.

La webradio in se stessa é alternativa; una imperdibile opportunità per ritrovare lo spirito pionieristico delle prime radio libere degli anni 70 ma con tutto ciò che in trenta anni abbiamo imparato sulla radio, sugli ascoltatori e anche sul web che é il nostro etere.

I 6 speaker finalisti del concorso di Radio1 (5 su 6 sono iscritti su Radiospeaker.it)

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Radiospeaker.it fa i complimenti e un mega "in bocca al lupo" ai sei finalisti del concorso di Radio 1 "La radio è di parola", promosso dal programma "Il ComuniCattivo" di Igor Righetti per celebrare il centesimo anniversario del premio Nobel per la Fisica a Guglielmo Marconi. 


Questi i nomi dei sei vincitori che co-condurranno una puntata di un programma di Radio1: Domenico Aprea (20 anni, nato a Castellammare di Stabia e residente a Napoli, sport, "Tutto il calcio minuto per minuto"); Annalisa Colavito (26 anni, nata ad Altamura e residente a Roma, musica, "Radio1 Musica"); Ilaria Cuoci (20 anni, nata e residente a Modena, cultura, "Radiolibri"); Gianluca Guarnieri (21 anni, nato e residente a Benevento, informazione, "Baobab"); Giuliana Vizcarra (27 anni, nata a Lima in Peru'residente a Latina, ambiente e scienza, "La terra: dal campo alla tavola"); Daniela Zagarola (27 anni, nata ad Anzio e residente a Roma, costume e societa', "Il ComuniCattivo").

5 su 6 sono speakers iscritti su Radiospeaker.it, il portale del conduttore radiofonico "Porta Fortuna"! (Se sei uno speaker e non sei ancora iscritto su radiospeaker.it puoi farlo compilando il form d'iscrizione).
Complimenti a tutti, arrivare a questo punto significa avere già vinto!

Cosa è la risposta in frequenza di un microfono?

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I remeber yesterday! (Omaggio agli speaker anni '80)

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E' il titolo di una hit di Donna Summer, non so se la ricordate, sicuramente se siete quarantenni sì!! Ma non voglio rendere omaggio a Donna Summer,ex regina della Disco, vorrei invece omaggiare gli ex-conduttori storici della radio italiana.

Qualche settiman fa ho intervistato la grande Clelia Bendandi, Negli anni '80 presso RC1 avevamo acquistato tramite lo studio Smash-one di Teo Bellia le trasmissione di Clelia, è stata una scelta innovativa e di successo!! Nella regione Marche siamo stata l'unica radio ad avere nel palisesto lei e il grande ed indimenticabile Leopardo. Tornando a Clelia la sua voce indimenticanbile e unica è rimasta sempre quella anche il suo humor e la vivacità espressiva! E dopo oltre 15 anni di assenza dai microfoni mi ha confidato di avere rittrovato quella emozione e quella passione che apparentemente era sopita!

Anche a me è capitato di ritornare dopo anni dietro al microfono e poco dopo rittrovare la passione e l'entusiasmo di un ventenne!! Chi ha la "radio" nel sangue non può restarne senza per molto tempo, l'intervista a Clelia me ne da conferma!! W la radio di ieri e di oggi!!

Come preparare un ottimo intervento radiofonico? il segreto dell’AIDA

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L’AIDA, oltre ad essere una famosa opera di Giuseppe Verdi, è anche una famosa ed abusata tecnica di marketing. Applicata nel mondo della radio, potrebbe aiutare a strutturare il proprio intervento e talk radiofonico.

Entriamo nel dettaglio: in cosa consiste l’A.I.D.A.?
1) A
ttenzione
2)
I – nteresse
3) D – esiderio
4)
A –zione



ATTENZIONE
Le prime parole del proprio intervento radiofonico hanno come scopo principale quello di
attirare l’attenzione dell’ascoltatore! Si può iniziare ad esempio con una domanda: “Hai mai pensato di lasciare tutto e di partire per un viaggio senza meta?!”. Chiunque, almeno una volta nella vita, ha pensato di lasciare tutto e partire! Ecco che l’ascoltatore drizza le orecchie: abbiamo attirato la sua attenzione...(clicca su continua a leggere)

INTERESSE
Ora che abbiamo la sua attenzione, bisogna
suscitare il suo interesse. L’ideale sarebbe offrire una soluzione al bisogno che abbiamo suscitato. Nel nostro esempio potremmo continuare così: “Perché non fai come Nicolas, un ex impiegato di banca che quattro anni fa ha deciso di lasciare il suo lavoro e viaggiare per il mondo con una bicicletta super attrezzata… si guadagna da vivere con il suo blog di viaggio sovvenzionato dalla pubblicità online..ecc.” L'utente penserà: "Viaggare per il mondo e guadagnare scrivendo un blog? Fico!" tradotto: Interessante!

DESIDERIO
Dopo aver catturato l’attenzione dell’ascoltatore e suscitato il suo interesse, è arrivato il momento di
coinvolgerlo emotivamente e scatenare un piccolo desiderio. E’ il momento più delicato perché si entra in contatto con l’emotività dell’ascoltatore. Il nostro esempio potrebbe continuare così: “Immaginate che bello andare in giro per il mondo senza meta e senza gli orari fissi di un impiegato, niente bollette a fine mese, niente monotonia, cambiare città e gente ogni mese...”. Desiderio attivato! L’ascoltatore mentre immagina quella situazione, la vive e la desidera.

AZIONE
Ora che abbiamo suscitato il desiderio dell’ascoltatore, dovremmo anche dare una via di fuga, un desiderio senza possibilità di realizzazione è piuttosto frustrante.
Spingiamo chi ci ascolta all’azione:” Perché non farlo? Chi ci vieta di essere padroni della nostra vita? Ci sono diversi siti che spiegano come poter iniziare un’avventura come questa, magari anche solo per un anno o per un paio di mesi, guarda ad esempio www.scappovia.it, e se parti, mandaci una cartolina!”. L'effetto che dovremmo produrre è quello di spingere chi ci ascolta a compiere un'azione: visitare il sito internet da noi proposto o addirittra lasciare tutto e partire!! (magari!! :D )

In breve, ecco cos'è l'AIDA:
Il principio dell'AIDA è questo: "
Oltre a comunicare, bisogna saper vendere il proprio messaggio suscitando l’attenzione, l’interesse, il desiderio e l’azione dell’ascoltatore.


Tutto questo in poco più di 60 secondi! (la durata media dell’attenzione di un ascoltatore). L’esempio utilizzato è piuttosto banale, abbiamo cercato di spiegare come utilizzare la tecnica dell’AIDA nella maniera più semplice possibile.

Parlare più veloce in radio? La tecnica della Matita in bocca

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QUESTO ARTICOLO E' STATO TRASFERITO SUL SITO UFFICIALE DI RADIOSPEAKER.IT A QUESTO INDIRIZZO: http://www.radiospeaker.it/blog/tecnica-della-matita-in-bocca-387.html

La lingua trasmessa via radio: lo stile deejay

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Microfoni omnidirezionali, direzionali, cardioide: il diagramma polare.

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Nel precedente post abbiamo parlato della differenza fra i microfoni dinamici e quelli a condensatore. Questa volta ci occuperemo invece della loro suddivisione in base alla direzionalità, rappresentata in modo visuale dalla loro figura polare (più comunemente chiamata "diagramma polare"). Esso è un tracciato grafico che rappresenta la sensibilità del microfono in tutte le direzioni dalle quali può provenire il suono, rispetto al suo asse.

Un microfono omnidirezionale, ad esempio, catturerà quasi in modo uniforme i suoni provenienti da tutte le direzioni e il suo diagramma polare sarà pertanto quasi perfettamente circolare; quello direzionale, al contrario, è molto più sensibile solo ai suoni provenienti dalle sorgenti poste di fronte all'asse del microfono, mentre quello bidirezionale è sensibile ai suoni provenienti dal fronte e dal retro, ma non a quelli provenienti dai lati.

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Cercasi Speaker a Roma

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CERCASI SPEAKER A ROMA
Una nota Emittente Radiofonica Romana si è rivolta a Radiospeaker.it per la selezione di Speaker Professionisti da inserire nel proprio organico.


Verranno selezionati Speaker Professionisti  di Comprovata Esperienza operanti a Roma iscritti sul sito Radiospeaker.it

- Se sei già iscritto su Radiospeaker.it e vuoi segnalarci la tua disponibilità scrivici subito una email all'indirizzo iscrizione@radiospeaker.it

- Se non sei  iscritto su Radiospeaker.it e vuoi partecipare alla selezione, puoi iscriverti compilando il nostro Form d'Iscrizione e successivamente segnalarci la tua disponibilità scrivendo all'indirizzo iscrizione@radiospeaker.it

Si consiglia di segnalare la propria adesione il prima possibile.
RADIOSPEAKER STAFF

Regole di Bon Ton per gli Speaker su Facebook

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Siamo nell'era del "social network" e come succede in ongni forma di relazione sociale, anche quelle create tramite internet dovrebbero avere delle regole di "pacifica convivenza" da seguire. Ci siamo divertiti a creare alcune regolette di bon ton su facebook specifiche per gli Speaker Radiofonici. Sono consigli, più che regole.

1) Non scrivere continuamente che "sei in diretta"
Alcuni speaker proprio non riescono a smettere di dire:" Sono On Air", "Sono in diretta dalle 11.00 su radio XXX", "oggi parliamo di Calcio su Radio XXX,!". Ogni giorno ripetono all'infinito la stessa cosa. Noioso, ripetitivo e si ha la sensazione che non abbiano altro da dire se non: "Sono proprio un figo perchè lavoro in radio!".   Basterebe scrivere l'orario in cui si è in diretta nel box che c'è sulla homepage del poprio profilo una volta per tutte, chi è interessato verrà sulla vostra pagina e lo leggerà.

2) Non invitare i tuoi conoscenti a diventare Fan di te stesso
Quando si riceve un invito tipo "Pinco Pallino ti invita a diventare fan di Pinco Pallino" la prima reazione è: "Ma questo chi si crede di essere? Perchè dovrei diventare suo fan?!". Chiedere a qualcuno di diventare proprio fan non è certo un comportamento da Divo. Chiedere a qualche conoscente di aiutarvi nel racimolare nuovi fan sarebbe la soluzione migliore.

3) Non mandare messaggi di posta spam a tutti i tuoi amici pubblicizzando la tua trasmissione.
Se proprio non puoi fare a meno di inviare un messaggio pubblicitario  tramite la posta di facebook, fallo una volta ogni due settimane al massimo, non ogni giorno!  Meglio utilizzare la posta di Facebook come Newsletter: inserisci alcune informazioni utili, stuzzica la curiosità di chi legge con qualche argomento curioso che poi potrà ascoltare nel tuo programma. Non serve sparare nella massa per attirare gente, la massa si infastidisce e poi ti cancella dai suoi contatti.

4) Non taggare amici e colleghi nelle foto che rimandano alla locandina del tuo programma, al logo della tua trasmissione e quant'altro.
Discorso molto simile a quello di prima: essere taggati in una foto dove c'è la tua locandina da molto fastidio e invece che attirare l'attenzione, attira un certo risentimento. L'effetto è contrario a quello desiderato: allontana la gente.


5) Non usare la chat per pubblicizzare il tuo programma
Spesso tramite l'Account Facebook Radiospeaker Italia, troviamo messaggi in chat del tipo: "In questo momento sono onair su Radio XXX, mi puoi ascoltare su www.radioxxx.com". La reazione? Chiudiamo la chat e in casi estremi passiamo Off Line. Anche in questo caso l'effetto è quello contrario a quello desiderato.

6) Non pubblicare sulla Bacheca degli Altri messaggi che rimandano al tuo sito o ancora peggio "Regali Digitali" tipo frasi d'amore, mp3, risposte rivelatrici o simili.
Questi messaggi sono fastidiosi almeno quanto quelli via posta o via chat. Meglio evitare.

Aiutaci a completare questa lista di Regole di Bon Ton per gli Speaker su Facebook e ci scusiamo per averle infrante tutte o quasi nel corso di questi mesi ;)

Il microfono: dinamico o a condensatore? Ecco le differenze!

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Il microfono è l'elemento della catena audio con il quale lo speaker è più strettamente a contatto, e la sua influenza sulla timbrica della voce è così importante da renderlo spesso partner inseparabile dopo una lunga ed accurata scelta. Dinamici o a condensatore, a transistor o valvolari, cardioide o direzionali, oggi sono disponibili per tutte le applicazioni... e per tutte le tasche. Cerchiamo di capirne di più al fine di poter effettuare una scelta ragionata.


Il microfono è tecnicamente un trasduttore elettromeccanico, che trasforma vibrazioni in segnali elettrici.

Il valore di Radiospeaker.it sta nei suoi "speaker". Parola di Robin Good

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il Guru dell'Editoria Online Robin Good ha tenuto un Workshop sulla realizzazione di un progetto editoriale online di successo e ha citato come esempio Radiospeaker.it, affermando che la lista degli Speaker Radiofonici Iscritti al sito costituisce un reale Contenuto di Valore.



Pensiamo che questo dia soddisfazione ad ogni speaker iscritto su Radiospeaker.it e vi invitiamo a guardare il video qui in basso dove è Robin Good in persona a parlarne.



Chi è Robin Good?
Robin Good è un editore online, esperto di comunicazione dei nuovi media, attivo nella ricerca, composizione e pubblicazione di testi che riguardano le nuove tecnologie per l'insegnamento, il business ed il cambiamento sociale. Per maggiori informazioni leggi Chi è Robin Good? o guarda il suo sito Master New Media

Continuiamo a stupirci e a gioire di fronte all'interesse che Radiospeaker.it sta suscitando nel mondo dei Media. (ad esempio, Guarda il video del servizio realizzato durante la trasmissione 8 e mezzo in onda su La7).

Diario di bordo di uno speaker...Ritornare al vecchio amore è un emozione gigantesca!

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Sono tornato al primo amore! il programma pomeridiano!

Dopo tanti fatti che mi hanno allontanato da quella fascia radiofonica sono tornato dalle 15 alle 17, la mia fascia preferita...che emozione!
Dopo un anno e mezzo che in radio mi ritrovavo a fare voce del palinsesto, classifiche e programmi d'informazione musicale.

L'emozione di leggere messaggi di ex-colleghi, di amici o di ex-ascoltatori che sono quasi felici più loro che me del mio ritorno in "pista".

All'inizio hai paura di non ricordarti più come si conduce un contenitore pomeridiano e quindi dalle 14 alle 15 sei tra l'allegria (del ritornare a casa) e la paranoia (di non saper più pedalare come una volta).

Ma appena si accende l'onair, l'emozione e la tua passione creano i tuoi talk senza pensare che siano perfetti o meno...più ti concentri nel farlo in modo perfetto e più sbaglierai! (sante parole di un mio maestro)

Poi la cosa più bella è vedere che chi conduce con te è divertito nel fare radio e che la squadra, pur conoscendosi da pochissimo, ha una grande affinità...che dire...sono emozioni che solo la radio ed il microfono possono dare...

Scusate ma è un emozione troppo grande e volevo condividerla con tutti gli speaker di RadioSpeaker!

Perché alla fine non siamo un po' una famiglia?? :D

Grazie!

Speaker Radiofonico - Regola n°4: Non impostare la voce, concentrati sui contenuti

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La quarta regola fondamentale che secondo noi uno speaker radiofonico dovrebbe seguire è: non impostare la voce ma concentrati su quello che stai dicendo.

Capita spesso - di solito all'inizio della propria carriera da speaker - di bearsi della propria voce senza curare molto i contenuti. Si imposta la voce sulle modalità più basse, si parla "dentro" il microfono per aumentarne la suadenza, ci si esprime con quell'effetto "mazza nel sedere" (concedeteci il francesismo). Se ti ritrovi in questa descrizione, tranquillo è un errore comunissimo a tanti speaker.

Uno speaker dovrebbe parlare in maniera estremamente naturale, come se stesse parlando ad un amico in strada (eliminando espressioni dialettali e parolacce ovviamente) e concentrarsi molto su quello che sta dicendo. Spesso i contenuti vanno in secondo piano perchè si crede che una bella voce sia sufficiente a "reggere l'ascolto". Sbagliatissimo.

Riassumendo
Parla come mangi, e stai attento a quello che dici.

La radio: un appuntamento fisso

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Come inizia una giornata? Una tazzina di caffè, il suono della sveglia, la radio, perfettamente sintonizzata sulla stazione preferita. Poi, la voce familiare del conduttore che passa un brano musicale, le notizie del meteo e sul traffico. In tutto questo, il tempo scorre e noi camminiamo “al passo” di quella scatola sonora che scandisce la giornata.
La radio è un appuntamento indeclinabile, un’abitudine da non tradire, la compagna più sincera nei viaggi in macchina, al ritorno dal lavoro. Dalla sua nascita ad oggi, le cose non sono poi cambiate di molto.
La radio unisce, persone e pensieri, con la voce delle sue trasmissioni.


Negli anni ’30 due appuntamenti fissi consistevano nei Dieci minuti del lavoratore e L’ora dell’agricoltore, in cui gli agricoltori si riunivano nelle ore serali (Dopolavoro) per l’ascolto: programmi seguiti talmente tanto che all’epoca fu necessario mettere a disposizione dei luoghi pubblici e creare nuovi centri per ospitare tutte le masse operaie e contadine (benché una buona parte dei lavoratori del Sud considerasse i consigli della trasmissione inutili e impartiti in modo umiliante!).


Ma il vero richiamo all’ascolto che caratterizzò tutte le trasmissioni dell’EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche), fino alla RAI, fu l’ “usignolo della radio”. Nato il 6 ottobre del 1924 e prodotto per mezzo di un carillon, segnalava i passaggi da un programma all’altro e dalla rete nazionale a quella regionale, fungendo anche da riempitivo all’interno del segnale orario.

La radio già negli anni venti modificava la percezione del tempo e dello spazio interpretando perfettamente le trasformazioni, i gusti e i bisogni della società, attraverso una “dimensione privata dell’ascolto”, quello che avveniva tra le mura domestiche riunendo intere famiglie.


Comunicando la vita dava all’ascoltatore la percezione di partecipare ad un evento nel momento stesso in cui esso avveniva.
A tal proposito sono da ricordare le prime dirette che riguardarono manifestazioni sportive: le prime edizioni della Coppa Davis, le cronache delle partite di tennis e di ogni tappa del Giro ciclistico.
Fu il pugilato ad inaugurare nel 1928 il primo collegamento trasmesso da Milano, ma clamorosi resteranno nella storia gli ascolti per la vittoria dell’Italia ai mondiali del ’34 e che contribuirono ad accrescere la passione degli italiani fino a condizionarne il tempo libero, generalmente quello della domenica.

Microfono, compressore, processori di effetti: ecco la catena audio!

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Cari amici, in questo nuovo articolo (che volta dopo volta diventerà un indice ipertestuale degli argomenti) cercheremo di entrare un po' più nei dettagli dei componenti di una catena audio, e del loro ordine. Negli articoli successivi invece analizzeremo singolarmente ognuno di questi componenti nei minimi particolari.

Cominciamo col dire che, in base al tipo di lavoro che volete fare, e al budget a vostra disposizione, potrebbe essere più o meno utile un mixer. La scelta è davvero elevatissima, in base alla qualità, al numero di canali che volete avere a disposizione, agli eventuali effetti disponibili e alla complessità del routing, cioé delle possibilità di instradare questo segnale su una o più vie (bus). Facciamo brevemente il caso di mixer complessi che permettono il preascolto in cuffia di una sorgente audio mentre va in onda un altro segnale e magari ne viene registrato un altro, comodo per realizzare "sovraincisioni" (overdub). Inoltre il mixer permette di articolare in modo molto più complesso ed elaborato la catena audio, in quanto è possibile assegnare alcuni effetti solo ad un canale (insert), ed altri effetti in modo "globale" ad un insieme di canali o anche a tutto il mix in uscita (aux send, fx send ecc...).

Vedremo questo tipo di setup in seguito, per il momento ci limiteremo ad analizzare una ipotetica catena audio lineare, nella quale ogni dispositivo è connesso in cascata a quello successivo.

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Speaker Radiofonico - Regola n°3: Non essere prolisso

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La terza regola fondamentale che ogni speaker radiofonico professionista dovrebbe seguire è:  Non essere prolisso. Parlare tanto non è sinonimo di bravura, anzi, è un rischio.



Avevamo già affrontato l'argomento nel post "Quanto deve durare l'intervento di uno speaker?"

E' bene partire dalla durata della soglia di attenzione media di un ascoltatore. Di solito non supera i 60 secondi. Pertanto il consiglio che diamo è quello di strutturare il proprio intervento affinché duri dai 60 secondi ai 2 minuti al massimo.

Citando le parole di Alberto Di Stefano (Station Manager di Dimensione Suono Roma) la durata di un intervento è inversamente proporzionale alla sua efficacia: più si parla, più aumenta il rischio di disperdersi in chiacchiere di scarsa rilevanza. (Leggi l'intervista ad Alberto Di Stefano fatta da Radiospeaker.it)
Effettivamente ascoltare un monolgo di 5-6 minuti potrebbe diventare noioso, a meno che lo speaker non sia dotato di incredibili doti da intrattenitore e non sappia stupire l'ascoltatore più di una volta nel corso del proprio discorso. Abilità piuttosto rare al giorno d'oggi, dovute anche al fatto che la gente non si stupisce più di niente.

Discorso diverso per le conduzioni a due voci, dove si può "sforare" la durata media di un talk e arrivare ai 3 - 4 minuti al massimo.

La BBC chiude due radio e risparmia sul sito internet

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I tagli sulle radio non avvengono solo in casa nostra (leggi il post sul taglio Milleproroghe), oggi è arrivata la notizia che la Bbc intende chiudere due stazioni radio e ridurre drasticamente il sito internet nel quadro di un piano di austerità, deciso dopo le accuse di concorrenza sleale di altri operatori, in primis News Corp, per i finanziamenti garantiti dai canoni di abbonamento.




 Nel 2011 cesseranno le trasmissioni di Bbc 6 Music e Asian Network, mentre il budget del sito internet, uno dei più consultati d´ Europa, sarà ridotto del 25% e sarà soppressa metà delle pagine entro il 2013. Limitate anche le spese per l'acquisto di trasmissioni sportive. I tagli dovrebbero fruttare circa 600 milioni di sterline che saranno investiti in nuovi programmi.


Fonte: Finanzaonline.com, Reuters Italia

La catena audio, dalla sorgente all'ascoltatore

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Affinché la voce, sia essa di uno speaker radiofonico o televisivo o di un cantante, abbia un buon impatto sul pubblico, la scelta e la corretta impostazione di tutti gli elementi della "catena audio" sono fondamentali, intendendo con tale termine quell'insieme di apparecchiature e connessioni che trasportano il segnale dalla sorgente all'ascoltatore. Certo, nonostante l'elevata tecnologia digitale disponibile oggi, non possiamo aspettarci miracoli da queste apparecchiature: un bel timbro di voce naturale, una corretta impostazione e intonazione della voce, la postura, la respirazione e precise regole e abitudini (che altri colleghi di questo blog sapranno spiegarvi sicuramente meglio di me) sono assolutamente prioritarie rispetto a qualsiasi forma di elaborazione dell'audio.

Al giorno d'oggi sul mercato sono disponibili innumerevoli apparecchiature per processare il suono, dai singoli "strumenti" (e la voce di uno speaker radiofonico è anch'essa strumento) al mix finale, con spese davvero per tutte le tasche e differenti prestazioni. L'idea comune in questo campo è che "come spendi, mangi"; in realtà, pur essendoci un fondo di verità, vorrei sfatare parzialmente questo mito: avere impianti di decine di migliaia di euro e non sapere se sono idonei all'utilizzo che ne dobbiamo fare è assolutamente uno spreco di denaro; inoltre, non sapere come usarli e regolarli correttamente potrebbe portare persino a peggiorare il suono anziché migliorarlo. Al contrario, si possono ottenere anche ottimi risultati con apparecchiature low budget perfettamente tarate e qualche piccola accortezza, e nei prossimi post descriveremo molto dettagliatamente questi strumenti in modo che possiate capire cosa vi serve e cosa vi basta per cimentarvi nell'impresa senza dilapidare un patrimonio, ma soprattutto che possiate capire come effettuare da soli un setup personalizzato.

Inoltre cercheremo di capire cosa fa la differenza fra un audio più o meno piacevole districandoci fra i meandri di argomenti dai nomi altisonanti come preamplificatori, compressori, expander, limiter, gate, de-esser, equalizzatori, exciter, mixer, latenze audio fino ad arrivare... all'orecchio di chi ci ascolta!

Alla prossima!
Luca De Florio

Aeranti-Corallo contro il Milleproroghe. Difendiamo le Radio Locali

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Cos'è il decreto Milleproroghe?
Lo scorso 23 febbraio, in tarda serata, nel corso della discussione alla Camera dei Deputati del ddl di conversione del cosiddetto decreto “Milleproroghe”, è stato proposto un emendamento che prevede che le imprese radiofoniche e televisive locali non abbiano più diritto alle provvidenze editoria di cui all’art. 11 della legge n. 67/87, all’art. 8 della legge n. 250/90 e all’art. 23 della legge n. 422/93.

Tale soppressione avviene con efficacia retroattiva a decorrere dal 1° gennaio 2009. L’emendamento è stato approvato a maggioranza, dopodiché, nella giornata successiva, il Milleproroghe è stato approvato, senza modificazioni, in via definitiva dal Senato.


La protesta di Aeranti-Corallo
Martedì 2 marzo 2010 alle ore 11,30 a Roma, presso l’Hotel Nazionale, Piazza Montecitorio n. 131, si svolgerà una conferenza stampa di AERANTI-CORALLO nel corso della quale l’avv. Marco Rossignoli (coordinatore dell’associazione) e il Dott. Luigi Bardelli (componente nell’esecutivo dell’associazione) presenteranno le iniziative delle imprese radiofoniche e televisive locali di AERANTI-CORALLO per protestare nei confronti del Parlamento e del Governo per la soppressione delle provvidenze editoria per il settore, operata nell’ambito della legge di conversione del decreto legge cosiddetto “Milleproroghe”. 
In particolare verranno complessivamente trasmessi, nell’arco di dieci giorni, centomila comunicati attraverso i quali le emittenti manifesteranno tale protesta.

Testo del Comunicato di Protesta
"Le imprese radiofoniche e televisive locali aderenti all’associazione Aeranti-Corallo esprimono forte protesta nei confronti del Parlamento e del Governo per la soppressione delle provvidenze editoria per il settore. Tali provvidenze hanno contribuito negli anni allo sviluppo del ruolo dell’emittenza locale nell’informazione sul territorio e alla crescita dell’occupazione nel comparto. Se le provvidenze editoria non verranno immediatamente reintegrate, saranno a rischio l’informazione radiotelevisiva locale e l’occupazione del settore. Aeranti-Corallo rappresenta oltre 900 imprese radiofoniche e televisive locali."


Le nostre domande
- Come reagiranno gli editori trovandosi senza questi soldi?
- Scompariranno altre realtà locali?
- Pensate sia giusto che le testate si mantengano autonomamente, senza cioè i contributi di Stato?

Fonte: www.aeranticorallo.it/
Ringraziamenti: Paolo Amato