Cos'è il decreto Milleproroghe?
Lo scorso 23 febbraio, in tarda serata, nel corso della discussione alla Camera dei Deputati del ddl di conversione del cosiddetto decreto “Milleproroghe”, è stato proposto un emendamento che prevede che le imprese radiofoniche e televisive locali non abbiano più diritto alle provvidenze editoria di cui all’art. 11 della legge n. 67/87, all’art. 8 della legge n. 250/90 e all’art. 23 della legge n. 422/93.
Tale soppressione avviene con efficacia retroattiva a decorrere dal 1° gennaio 2009. L’emendamento è stato approvato a maggioranza, dopodiché, nella giornata successiva, il Milleproroghe è stato approvato, senza modificazioni, in via definitiva dal Senato.
La protesta di Aeranti-Corallo
Martedì 2 marzo 2010 alle ore 11,30 a Roma, presso l’Hotel Nazionale, Piazza Montecitorio n. 131, si svolgerà una conferenza stampa di AERANTI-CORALLO nel corso della quale l’avv. Marco Rossignoli (coordinatore dell’associazione) e il Dott. Luigi Bardelli (componente nell’esecutivo dell’associazione) presenteranno le iniziative delle imprese radiofoniche e televisive locali di AERANTI-CORALLO per protestare nei confronti del Parlamento e del Governo per la soppressione delle provvidenze editoria per il settore, operata nell’ambito della legge di conversione del decreto legge cosiddetto “Milleproroghe”.
Testo del Comunicato di Protesta
"Le imprese radiofoniche e televisive locali aderenti all’associazione Aeranti-Corallo esprimono forte protesta nei confronti del Parlamento e del Governo per la soppressione delle provvidenze editoria per il settore. Tali provvidenze hanno contribuito negli anni allo sviluppo del ruolo dell’emittenza locale nell’informazione sul territorio e alla crescita dell’occupazione nel comparto. Se le provvidenze editoria non verranno immediatamente reintegrate, saranno a rischio l’informazione radiotelevisiva locale e l’occupazione del settore. Aeranti-Corallo rappresenta oltre 900 imprese radiofoniche e televisive locali."
Le nostre domande
- Come reagiranno gli editori trovandosi senza questi soldi?
- Scompariranno altre realtà locali?
- Pensate sia giusto che le testate si mantengano autonomamente, senza cioè i contributi di Stato?
Fonte: www.aeranticorallo.it/
Ringraziamenti: Paolo Amato
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