La radio: un appuntamento fisso

Come inizia una giornata? Una tazzina di caffè, il suono della sveglia, la radio, perfettamente sintonizzata sulla stazione preferita. Poi, la voce familiare del conduttore che passa un brano musicale, le notizie del meteo e sul traffico. In tutto questo, il tempo scorre e noi camminiamo “al passo” di quella scatola sonora che scandisce la giornata.
La radio è un appuntamento indeclinabile, un’abitudine da non tradire, la compagna più sincera nei viaggi in macchina, al ritorno dal lavoro. Dalla sua nascita ad oggi, le cose non sono poi cambiate di molto.
La radio unisce, persone e pensieri, con la voce delle sue trasmissioni.


Negli anni ’30 due appuntamenti fissi consistevano nei Dieci minuti del lavoratore e L’ora dell’agricoltore, in cui gli agricoltori si riunivano nelle ore serali (Dopolavoro) per l’ascolto: programmi seguiti talmente tanto che all’epoca fu necessario mettere a disposizione dei luoghi pubblici e creare nuovi centri per ospitare tutte le masse operaie e contadine (benché una buona parte dei lavoratori del Sud considerasse i consigli della trasmissione inutili e impartiti in modo umiliante!).


Ma il vero richiamo all’ascolto che caratterizzò tutte le trasmissioni dell’EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche), fino alla RAI, fu l’ “usignolo della radio”. Nato il 6 ottobre del 1924 e prodotto per mezzo di un carillon, segnalava i passaggi da un programma all’altro e dalla rete nazionale a quella regionale, fungendo anche da riempitivo all’interno del segnale orario.

La radio già negli anni venti modificava la percezione del tempo e dello spazio interpretando perfettamente le trasformazioni, i gusti e i bisogni della società, attraverso una “dimensione privata dell’ascolto”, quello che avveniva tra le mura domestiche riunendo intere famiglie.


Comunicando la vita dava all’ascoltatore la percezione di partecipare ad un evento nel momento stesso in cui esso avveniva.
A tal proposito sono da ricordare le prime dirette che riguardarono manifestazioni sportive: le prime edizioni della Coppa Davis, le cronache delle partite di tennis e di ogni tappa del Giro ciclistico.
Fu il pugilato ad inaugurare nel 1928 il primo collegamento trasmesso da Milano, ma clamorosi resteranno nella storia gli ascolti per la vittoria dell’Italia ai mondiali del ’34 e che contribuirono ad accrescere la passione degli italiani fino a condizionarne il tempo libero, generalmente quello della domenica.

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