Le prime voci: i pionieri della radio

0 comments

Si vuole, parlando dei pionieri della radio, citare coloro (o una parte significativa di essi!) che ebbero un ruolo fondamentale nella nascita e per lo sviluppo del mezzo radiofonico intorno agli anni '20. La radio stava prendendo piede nella società diventando man mano lo status symbol della famiglia moderna: la stessa che andava al cinematografo e leggeva il Radiocorriere. Si legge da quest'ultimo che il genere preferito per l'ascolto fosse quello leggero, caratterizzato da numerosi sketch: basti ricordare voci del calibro di Nunzio Filogamo o di Vittorio De Sica ed Eduardo De Filippo per comprendere come quell'allora "scatola sonora" stesse trasformandosi in una "scatola d'arte", punto di partenza per molti artisti tra cantanti, attori, umoristi, musicisti e letterati.

Tra le prime voci che divennero familiari al pubblico radiofonico bisogna citare il poeta Luciano Folgore con Il grammofono delle verità, Cesare Zavattini con la famosa serie Parliamo tanto di me, Achille Campanile e Toddi (pseudonimo di Pietro Silvio Rivetta) con Il mondo per traverso. Sono loro i pionieri di un nuovo genere che combina linguaggio parlato e musicale con tono umoristico.
Trasmissioni semplici, ma innovative: a tal proposito non si può non ricordare il primo programma radiofonico, "I quattro moschettieri", abbinato ad un concorso a premi sponsorizzato dalla Buitoni e dalla Perugina e basato sulla raccolta di figurine dei personaggi della trasmissione, ideato da Angelo Nizza e Riccardo Morbelli (uno dei sodalizi più celebri nella storia della radio) nel 1936. La raccolta di figurine che si trovavano nei prodotti ed il completamento della collezione permettevano di ritirare i premi in palio, tra cui un libro della serie, un radiofonografo, una moto e una racchetta da tennis ma, con 150 album, si aveva il diritto di vincere una Fiat Topolino, da poco sul mercato, lanciata dalla casa torinese.

Ci si accorge delle potenzialità della radio come campo fertile per poter produrre e sperimentare nuovi generi ed è così che per la prima volta si parla di radioteatro con "L'anello di Teodosio", breve azione drammatica di Luigi Chiarelli, in onda il 3 Novembre nel 1929.

Sono gli anni del radiodramma, ma anche della cronache sportive, apprezzate da molte famiglie italiane. La radio richiedeva voci sempre più "particolari"e iniziava tra gli intellettuali a diffondersi l'idea secondo la quale un buon radiocronista dovesse essere dotato di sensibilità, intuizione, fantasia, ma soprattutto dizione.

L'arte del "ben parlare" sembrava necessaria per un mezzo la cui forza si esprimeva nella voce e per queste ragioni nel 1933 verrà istituito un Centro Radiofonico Sperimentale con lo scopo di preparare radiotecnici, radiocronisti, registi e annunciatori specializzati e soprattutto capaci di conquistare un pubblico troppo passivo, secondo il futurista Tommaso Marinetti che tanto influenzerà la radiofonia al suo stato iniziale.
Ricordiamo la nota voce di Nicolò Carosio, la cui prima diretta fu la radiocronaca sportiva di Italia - Germania il 1° Gennaio del 1933. Il suo linguaggio preciso e ricercato, ricco a volte di espressioni letterarie, tono pacato e timbro gradevole lo "consacrarono" al titolo di "cronista principe" permettendogli in seguito (1970) di approdare in Rai, nel calcio televisivo.
Sull'esempio di diverse esperienze straniere anche la chiesa troverà il suo momento religioso nella radio: dopo una forte ostilità iniziale numerosi predicatori passeranno davanti ai microfoni dell'Eiar. È il caso del padre francescano Vittorino Facchinetti che, per dieci anni fino al 1936, farà parte del gruppo delle voci più popolari e amate dalle persone (dalle quali riceveva ogni mese circa tremila lettere) per la sua capacità di comunicare in modo semplice e di arrivare a tutti, poveri ed emarginati. La trasmissione che in breve tempo moltiplicò la sua fama, "La gioia del pensiero francescano", presto gli darà la possibilità di essere riconosciuto da tutti come il "frate microfono".


Da quegli anni ad oggi infinite voci si sono alternate ai microfoni radiofonici. Tante cose sono cambiate, ma quel che resta immutato è quel "senso di forte familiarità" creato tra ascoltatori e conduttori e senza i quali i nostri giorni non sarebbero poi così gli stessi.

Speaker di Radio Montecarlo centralinista per la Polizia Municipale

0 comments
E’ quello che succederà dal 1° febbraio a Borghetto. Maurizio Di Maggio, nota voce di Radio Montecarlo, “risponderà” infatti alle chiamate dei cittadini e dei turisti rivolte al comando di polizia municipale di Borghetto quando gli uffici sono chiusi in assenza di personale.
Lo storico dj dell’emittente monegasca ha così prestato la sua voce alla polizia locale per le comunicazioni di servizio che riguardano richieste di pronto intervento, ordine pubblico, segnalazioni di incidenti stradali, guasti e interventi urgenti. “Ringrazio l’amico Maurizio per la sua generosa disponibilita’ nel concedere la sua professionalità al servizio della comunità borghettina. In particolare ringrazio il sindaco Santiago Vacca e il direttore generale del Comune Fiorenza Olio per aver condiviso insieme a me, con entusiasmo e simpatia, l’idea di coinvolgere un noto personaggio di un network radiofonico seguito ogni giorno da milioni di ascoltatori” commenta Fabrizio Marabello, sovrintendente di polizia municipale che nel programma “anteprima news”, condotto da Di Maggio, è ospite di Rmc per parlare di sicurezza stradale. FONTE: IVG.it

Audiradio 6° bimestre 2009

0 comments
Sono usciti i dati Audiradio del 6° bimestre 2009 (dal 31 ottobre al 18 dicembre 2009)
I dati del giorno medio (Radio Nazionali)
- Rai Radio 1 6.270.000
-
RTL 102.5
5.534.000
-
Radio Deejay
5.216.000
-
RDS
4.934.000
-
Radio 105
4.619.000
-
Rai Radio 2
3.783.000
-
Radio Italia
3.484.000
-
Radio Kiss Kiss
2.158.000
-
R101
2.005.000
-
Rai Radio 3
1.835.000
-
Radio 24
1.801.000
-
Virgin Radio
1.727.000
-
Radio Capital
1.559.000
-
Radio Maria
1.548.000
-
Radio Monte Carlo
1.513.000
-
m2o
1.237.000
-
Isoradio
882.000
-
Radio Radicale
448.000


I dati del 7 giorni (Radio Nazionali)
-
Rai Radio 1 14.354.000
-
Radio Deejay
12.776.000
-
RTL 102.5
12.587.000
-
Radio Italia
12.238.000
-
RDS
11.656.000
-
Rai Radio 2
11.343.000
-
Radio 105
9.795.000
-
Radio Kiss Kiss
7.358.000
-
R101
6.167.000
-
Rai Radio 3
5.447.000
-
Radio Monte Carlo
5.327.000
-
Radio Capital
5.191.000
-
Radio 24
4.643.000
-
Radio Maria
4.238.000
-
Isoradio
4.092.000
-
Virgin Radio
3.869.000
-
m2o
2.531.000
-
Radio Radicale 1.730.000

Curiosità: La radio in legno più piccola del mondo!

2 comments
   
Motz wooden è un piccolo gadget che entra di diritto nel libro dei record dei dispositivi elettronici, infatti si presenta come la più piccola radio FM lignea funzionante mai realizzata. Grande quanto un cappuccio di una penna, ha un peso quasi inesistente.
Motz wooden, come dice il nome stesso, è realizzata lavorando e intagliando il legno così da regalare un peso finale ancora più basso e uno stile davvero niente male. Può addirittura fngere da cassa esterna per lettori mp3 o computer.
Misura circa 4.5 x 2.5 x 2 centimetri, vista così sembra proprio una radio in miniatura, magri presa in prestito da una casa delle bambole. In realtà Motz è perfettamente funzionante grazie i suoi componenti miniaturizzati e può sintonizzarsi e riprodurre stazioni radio. Il suo punto forte è però il jack audio standard da 3.5 mm. Infatti grazie a quell’ingresso può prestare i suoi altoparlanti a lettori mp3 che ne sono privi come ad esempio gli iPod così da dare voce all’archivio musicale personale. Ovviamente la potenza sarà piccina come la radio stessa. Ogni radio Motz integra una batteria ricaricabile tramite USB
FONTE: www.tecnocino.it

L'importanza della Dizione: Ritmo, Colore, Altezza, Tono

4 comments

Non vi si chiede di recitare in radio, ma neanche di parlare come lo speaker automatico dei treni( con tutto rispetto a Carlo Bonomi, grande doppiatore).

Il ritmo delle nostre frasi è suggerito dalla base che abbiamo in cuffie, infatti avrete notato che nelle radio di programmi quando si cambia umore in un argomento lo speaker chiede al regista: hai una base diversa da mettere per questo momento??

Colore: non intendiamolo come in teatro o negli spot (non vi si chiede di parlare sognante, gioioso o triste) ma intendiamolo così: dare colore alle parole chiave del discorso, dicesi in gergo appoggiature.

Altezza iniziale: La nota di voce con cui si inizia il talk/intervento deve essere armonico con il flusso della radio, dovete essere nel mood! (vedi intervista a Marco Liorni del 05/12/2009).
Esempio lampante in una hit radio con un pubblico dai 16 ai 35 devo essere energico e solitamente con una nota in alto (ATTENZIONE! NON CONFONDETE L'ALTEZZA CON IL VOLUME) ma se state in una radio che tratta contenuti di un certo livello culturale con un pubblico dai 45 ai 65 non potrò utilizzare la stessa altezza di voce.

Tono: Quando si fa un discorso (come quando si fa un monologo teatrale) bisogna cambiare di tono tra una frase (od un intenzione) e l'altra, questo è uno dei segreti per rendere ogni vostra frase interessante come solitamente lo sono i monologhi di un buon monologhista.

Esempio:
Black eyes peas su Radio Punto con il loro ultimo singolo! ed il (17 dicembre inizia il tour della coppia Marc Anthony e jennifer lopez in Cile) e già la cantante ed attrice americana (fa parlare di sé per i suoi comportamenti da diva)..perché? perché al casinò dove si esibiranno, j.lo ha chiesto che tutti i mobili e le pareti dalla suite dove alloggerà assieme al compagno siano bianchi, inoltre,ha voluto 56 uomini per la sicurezza personale ed ovviamente la coppia non rilascerà interviste...(ma la cosa che ci lascia tutti basiti è la richiesta di uno chef e di un enologo personale), in italia lo avrei capito...con i vini che abbiamo! ma in cile dai! Continua la musica su Radio Punto.

Legenda
9
8
7
(tra parentesi le frasi chiave)

Cosa molto importante è la velocita (o Ritmo), certe frasi vanno dette più veloci e certe più lente questo a seconda del messaggio che si vuole dare: si rallenterà nella parte importante (quella dove c'è il messaggio chiave del discorso) e si andrà veloce nella parte che funziona un po' da contorno al nostro discorso principale.

Nota Bene:

Avrete notato come nelle PARTI CHIAVE del discorso rientrano: soggetto (accompagnato dal dove e quando), una azione non specifica (molto vaga, che crea attenzione e curiosità, che unito al soggetto potrebbe essere il nostro TITOLO) ed l'azione nello specifico che ci spiega in sostanza la notizia, infatti potremmo dire la notizia anche cosi:
Jennifer lopez fa parlare di sé per i suoi comportamenti da diva grazie a svariate strane richieste tra cui la pretesa di uno chef e di un enologo personale nel tour Cileno che ha inizio il 17 dicembre

Ma senza un contorno la notizia è poco interessante e troppo breve quindi chi ascolta non ha il tempo di prendere attenzione ed incuriosirsi.

Vi consiglio comunque la rilettura del Capitolo sull'AIDA scritto da Giorgio il 23/07/2009

Ma ricorda sempre:

Questo è come l'avrei fatto io quindi il mio di stile e come sempre vi ricordo che voi dovete fare il vostro!
La mia prof ha sempre detto una cosa importante: le parole sono vuote tocca a noi dargli un senso e queste 4 cose sono gli attrezzi base per fare questo lavoro.

Servizi Radiofonici Gratuiti da Sanremo per la tua radio? REA!

0 comments
reaLe emittenti interessate a ricevere gratuitamente il servizio radiofonico in diretta da Sanremo nelle giornate da lunedì  15 a domenica  21 febbraio 2010 sono invitate ad inviare il proprio interesse scrivendo a info@reasat.it mediante la scheda di prenotazione che trovate QUI. Il servizio, la cui durata sarà di circa 10 minuti,  sarà erogato mediante FTP per essere messo in onda dalle radio alle ore 17 di  ogni giorno, eccetto domenica 21  predisposto per le ore 10.00. Il servizio sarà fornito dalla Direzione di Radio Sanremo con commenti e interviste agli artisti partecipanti al festival unitamente ad una sponsorizzazione per la copertura dei costi. Agli interessati saranno inviate login e password per il download dal server FTP . Si accettano le prenotazioni entro il 7 febbraio 2010. Fonte: Giornaleradio.info

Spreaker: fare radio via Web senza problemi

0 comments

Creare una Web radio non richiede oggi particolari competenze o investimenti, ma la tendenza è quella di condensare sul Web tutti gli aspetti produttivi abbassando quasi a zero la soglia di ingresso per gli aspiranti speaker, podcaster e conduttori di programmi. Di Spreaker si sente parlare da qualche mese attraverso le cronache dei vari eventi dedicati al mondo delle startup tecnologiche. La società bolognese-riminese, inserita nell'ambito di We Tech Off, incubatore del consorzio emiliano Aster, nel novembre scorso si è classificata al primo posto dl Start2B, premio istituito nel corso degli R2Bdays, momento fieristico promosso dalla stessa Aster, da BolognaFIere e dalla regione. Adesso però il progetto è giunto in dirittura d'arrivo e il 31 gennaio partirà con una beta privata per la quale è possibile richiedere un invito visitando il sito Spreaker.com.
Che cos'è Spreaker? E' una piattaforma di radiofonia Web 2.0 che consente di costruire un proprio palinsesto radiofonico su Web ma serve soprattutto per "fare" radio. Il modello è ispirato a quello di Radionomy, 1000mikes, BlogTalkradio, TalkShoe, brand che i lettori di Radiopassioni conoscono già. Ma con un importante elemento di differenziazione. L'idea è di mettere a disposizione l'interfaccia Web (ma evidentemente è prevista anche una versione iPhone) di Spreaker, la Deejay Console, per registrare i contributi audio esterni mixando effetti e brani musicali con licenza assolta da Spreaker stessa. E non solo registrare, visto che la piattafforma rende possibile anche la diffusione "live".
Oltre al software Web-based per la regia, l'azienda ci mette tutto, la banda trasmissiva, persino i brani musicali i cui costi di licenza pesano solo sul provider. Tutti questi contributi andranno a costituire una libreria che darà agli ascoltatori su Internet la possibilità di fabbricare un palinsesto di contributi e programmi - i propri o quelli altrui - e cucirsi su misura una stazione radio online personalizzata. Daniele Cremonini, uno dei fondatori di Spreaker, parla di "radio libera sociale". Non a caso è prevista anche l'integrazione degli stream direttamente nei contenitori personali di Facebook.
La società, costituita lo scorso novembre, si basa sull'esperienza di Daniele, Francesco Baschieri e altre quattro persone e sulle attività di un'altra azienda, Waymedia, specializzata in soluzioni di mobile marketing.
Radiopassioni ha intervistato Daniele Cremonini via Skype, chiedendogli di spiegare le funzionalità della console di produzione e il modello di business di Spreaker:



La sostenibilità economica del progetto verrà infatti garantita dalla pubblicità - di stampo radiofonico, con veri e propri spot - e dagli accordi per la vendita diretta di prodotti e servizi di cui si parlerà nelle diverse "radio". Per esempio un programma con la recensione di libri o film potrebbe puntare al sito di una libreria online, che dividerebbe con Spreaker le commissioni di acquisto. L'obiettivo di questa prima fase di lancio è di raggiungere, entro fine febbraio, almeno un migliaio di utenti registrati e un certo numero di produttori-conduttori radiofonici do-it-yourself, stimolando la voglia di singoli, associazione, gruppi musicali che hanno qualcosa da dire alla "radio 2.0".

Radio 1 cerca speaker radiofonici!

0 comments

Una bella notizia per tutti gli speaker all'ascolto! Radio 1 apre le porte (di solito blindate e chiuse a doppia mandata) e offre la possibilità ad aspiranti speaker radiofonici di farsi conoscere. E' un concorso organizzato per celebrare il centesimo anniversario del premio Nobel per la Fisica a Guglielmo Marconi. Vi allego il comunicato:
"Per celebrare il centesimo anniversario dell'assegnazione del premio Nobel per la Fisica a Guglielmo Marconi, Radio1 e “Il ComuniCattivo” promuovono il premio “La radio è di parola”. Se ami la radio e hai sempre sognato di cimentarti nella conduzione di un programma, se vuoi co-condurre una puntata di una trasmissione di Radio1, è arrivata la tua grande occasione. Se hai tra i 18 e i 28 anni iscriviti gratuitamente e invia un file audio in formato mp3 della durata di massimo 2 minuti con la tua prova di conduzione. Hai tempo fino al 15 febbraio 2010."


Per partecipare compilate il form qui e in bocca al lupo!



Il ruolo dello speaker radiofonico: intrattenitore o cabarettista?

0 comments
Continua la nostra analisi sul "ruolo" dello speaker radiofonico. Ascoltando la radio capita sempre più spesso di sentire speaker radiofonici alle prese con "gag", "scenette", "sketch" che lasciano molto a desiderare; per dirla tutta a volte si sfiora il patetico ed il banale. Riflettiamo, quindi, sulla grande differenza che c'è tra un intrattenitore, un conduttore radiofonico ed un cabarettista.



 Partiamo subito col dire che il ruolo che uno speaker radiofonico dovrebbe svolgere è quello dell'intrattenitore. Come spiega il Vocabolario Garzanti, Intrattenere vuol dire far passare il tempo piacevolmente a qualcuno, per lo più parlando di cose interessanti. Tradotto in termini radiofonici, vuol dire accompagnare l'ascoltatore con notizie  interessanti, curiose e utili senza essere troppo invasivo, senza disturbare l'ascolto con una grande quantità di effetti sonori, senza cercare di trasformare ogni notizia in una "gag divertente" a tutti i costi! ( leggi il post: Cosa dire in radio? quali sono gli argomenti di cui parlare).

E' noto come "far ridere la gente" sia sempre più difficile: la cosa è dovuta sia al fatto che la concorrenza nella comicità è molto forte, sia al fatto che la gente non si stupisce più di nulla ed è sempre più difficile trovare la chiave giusta per strappare una risata.

Cercando di far ridere "a tutti i costi", si rischia di risultare banali e scontati, ottenendo come effetto un cambio repentino della stazione radiofonica e l'inevitabile perdita dell'ascoltatore.
Lasciamo che siano i cabarettisti e gli imitatori professionisti a far "ridere la gente", il ruolo di uno speaker radiofonico è quello di "intrattenere": far passare il tempo piacevolmente a qualcuno, per lo più parlando di cose interessanti

Con questo non abbiamo la pretesa di dettare le regole su come condurre il proprio programma, consigliamo solo di fare molta attenzione a cosa si si dice e a come si dice, testando il proprio livello di comicità prima di rischiare. Siamo curiosi di leggere le vostre opinioni in merito.

La "prima volta" non si scorda mai

2 comments
E' una tappa obbligata: la "prima volta" in radio. Ogni speaker e/o conduttore ha dovuto affrontare questa nuova sfida.
Il mio esordio in radio è avvenuto un martedì di sole autunnale in una radio cattolica. Non conoscevo termini come intro e clock, ma non mi interessava. Volevo parlare a quel microfono!

Ancora ricordo l'emozione e l'imbarazzo nell'annunciare l'inizio della Santa Messa (!), ancora ricordo gli sms dei miei amici che sfottevano, ancora ricordo il tremolio della voce, ancora ricordo la risata che ho fatto riascoltando la registrazione.

Impossibile dimenticare e vietato rinnegare la "prima volta", nonostante delle volte possa far sorridere molte persone. Raccontateci la vostra!

La radio va a fuoco ma lo speaker continua la diretta: questo è sangue freddo!

1 comments
Chi ha mai detto che fare lo speaker radiofonico non sia un lavoro pericoloso?

Guardate il coraggio che ha avuto questo conduttore radiofonico: lo studio da cui sta trasmettendo in diretta prende fuoco improvvisamente ma lui, sprezzante del pericolo, continua  a leggere il suo notiziario! L'intervento di due tecnici riuscirà a portare la situazione alla normalità, complimenti al nostro eroe: la diretta è salva!

Guarda il video



A voi è mai successo un episodio radiofonico divertente, curioso o "pericoloso",  da raccontare sul Radiospeaker Blog?

LA7 parla di Radiospeaker.it! Durante la trasmissione "Otto e Mezzo" condotta da Lilli Gruber

1 comments

La settimana è cominciata con un'ottima notizia! Con nostra somma sorpresa, abbiamo appreso che durante la trasmissione Otto e Mezzo condotta da Lilli Gruber in onda su La7 si è parlato anche di Radiospeaker.it!
Il tema centrale della trasmissione era la radio: dal premio Nobel al Web. Tra le novità del settore l'unico sito italiano ad essere stato citato è stato il nostro! Radiospeaker.it
Guardate il servizio curato da Paolo Pagliaro:



Per rivedere l'intera puntata sulla radio cliccate QUI

Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti gli speaker iscritti al sito e tutti gli utenti del blog.
Speriamo che questa "bella notizia" dia ad ognuno di voi un po' di soddisfazione e confidiamo nella vostra collaborazione per l'accrescimento dei contenuti del Radiospeaker Blog.

Radiospeaker Staff


Cerchi un processore vocale o compressore per la voce?

2 comments



Tra gli strumenti utilizzati in  radio o negli studi di registrazione spot e doppiaggio al 99% c'è anche  un processore vocale o compressore voce. Indispensabile per "pompare" la voce, schiarirla, illuminarla, darle corpo e profondità e tante altre qualità che in radio sono indispensabili per renderla più accattivante.
La scelta del processore vocale o del compressore vocale è molto complicata, ne esistono svariati modelli e tutti più o meno con le stesse caratteristiche. Mi limiterò a raccontarvi la mia esperienza con il Focusrite Voice Master Pro, il gioiellino che uso personalmente nel mio homestudio. Partiamo subito dal prezzo, che circa un paio di anni fa si aggiravano intorno alle 550 euro, sicuramente non è economico, ma le prestazioni sono molto soddisfacenti.
Tra le manopole su cui "smanettare" in libertà fino al settaggio più appropriato alla  propria voce:
- PREAMP
- OPTICAL EXPANDER (elimina riverbero e rumori di sottofondo della stanza, ottimo!)
- VINTAGE HARMONICS (emula i settaggi delle radio anni 70, molto vintage!)
- OPTICAL COMPRESSOR (è il compressore vero e proprio su cui smanettare alla grande)
- TUBE SOUND (da profondità alla voce)
- EQUALIZZATORE VOCALE ( alti, medi e bassi settabili singolarmente)
- DE ESSER (La S sibila? con questa doppia manopola non lo farà più)
Per maggiori informazioni visitate il sito della Focusrite
Attendo commenti e suggerimenti su altri compressori e processori vocali.
Giorgio d'Ecclesia

L'importanza della Dizione: Eliminazione delle cadenze

0 comments


Partiamo dal concetto base: Ognuno di noi quando parla forma un onda.

Solitamente l'utilizzo di questa onda cambia a secondo dell'utilizzo che si fa per la voce (claim, voice over, spot radiofonico nazionale o locale, documentario, radio).

In alcune regioni esistono delle cantilene, ma da cosa sono dovute?
Le cantilene, per la maggior parte dei casi, sono dovute alla chiusura della frase (esempio veneto: con l'onda aperta verso l'alto) e l'allungare o il tagliare le vocali in chiusura delle parole.

Come eliminare le cantilene?? leggete qualcosa e registratevi!

Si! ma in che modo?

Per un buon discorso od una buona lettura (non recitata) si utilizza l'onda dritta (chiamata forma d'uovo) e l'appoggiatura sull'ultima parola della frase.
Ciò non vuol dire che dovete parlare come un documentario ma questo esercizio potrebbe darvi una mano ad eliminare difetti di cantilena al microfono.

Seconda cosa da fare è asciugare le vocali esempio la parola BENE dura è bèné e non bèène o bènee (anche se esistono dei rafforzativi in italiano come va bène = vabbène / perché no = perché nno / a letto = a llètto)

Terza cosa fondamentale (errore di chi è del sud) è che tutte le vocali a fine parola sono chiuse (tranne poche parole come: nò,sò,rè intesa come nota musicale, ecc..) e vanno dette! non mangiatele! esempio: niènté e non nièntè o nient se avete questo problema provate a fare questo esercizio: IOT NON HOT FATTOT NIENTET TET LOT GIUROT.
La t finale vi eserciterà a non tagliare più l'ultima vocale.

Buon esercizio!

Speaker radiofonico interrompe la regina e viene licenziato

1 comments


Della serie siamo inglesi e non toccateci la Regina: Tom Binns conduce (o meglio conduceva) per la stazione BRMB, il suo più grande errore è stato quello di interrompere la Regina impegnata in un discorso reale. Per punizione il dj ha perso il posto di lavoro!
“Il discorso della Regina è una noia”, sono state queste le ultime parole pronunciate dal dj inglese alla radio.
Lui scherzava, ma i proprietari della radio non si sono affatto divertiti. “Una cosa è certa. Il presentatore non lavorerà più per noi”.
Il dj si è giustificato dicendo che ha interrotto la Regina solo per il bene della radio, visto che quando veniva pronunciato in quel momento era davvero troppo noioso: “Nessuno avrebbe ascoltato il discorso di Elisabetta, così ho deciso di rendere il programma divertente. Dopo tutto, pagano i comici per fare gli scherzi, pensavo di farne uno anche io”.
Hai sbagliato il bersaglio caro Tom e purtroppo per te ora sei fuori!
Fonte: NewNews

L'importanza della dizione

1 comments

Appoggio il fatto che non è obbligatorio avere una dizione perfetta per fare radio (anche se sarebbe cosa buona e giusta eliminare difetti sulle "r", raddoppi e dimezzamenti sulle consonanti,le "s" nordiche,ecc..), ma voglio darvi le ragioni per cui fare un corso di dizione (addirittura di recitazione) può aiutare lo svoglimento del vostro mestiere, sopprattutto se dovete pubblicizzare un azienda in diretta come indicato nel post precedente.

1.Eliminazione delle cadenze
Se dite zucchero con la z dolce al posto della z dura o dite béne e non bène non fa di voi speaker (radiofonico e non pubblicitario!) inascoltabili ma mantenere la cadenza della vostra regione può essere fastidioso: lo speaker deve parlare in modo neutro e senza cantilene (esempio la chiusura delle frasi in veneto danno fastidio)

2.La capacità di rivolgere l'attenzione del pubblico su determinati concetti
il prof di dizione insegna il ritmo, il colore, e l'altezza della voce.

3. La capacità di parlare in tempi stretti
Cosa fondamentale che si insegna in un corso di dizione è l'articolazione delle parole o il lavoro in maschera (definizione teatrale). Questo fa sì che ogni vostro fonèma sia pulito quando parlerete al microfono e sarete più graditi all'ascolto, inoltre,lo consiglio perché il microfono sottolinea sempre ogni sporcatura quando parlate.
Un altra cosa, che non sempre insegnano, sono i movimenti minimi della lingua e della mascella che aiutano a parlare più veloce.

4. Riciclo d'aria e riscaldo voce
Solitamente al maestro/a di dizione viene affiancato un foniatra che vi insegna ad utilizzare il vostro diaframma, a riscaldare la voce ed a gestire il fiato

Nei prossimi post andremo a visualizzare meglio questi punti.
Parto dicendo che la lettura dei prossimi post non devono sostituirsi ad un corso di dizione, anzi vogliono farvi capire che è un mondo interessante da esplorare.
Rimanete sintonizzati!