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ON AIR senza confini: un Ponte Radio con Miami Beach

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Quella che vi sto per raccontare é una storia di amicizia e di passione per la radio! Sono 2 i protagonisti della storia, LucaTortuga e Steve Brandoni, dopo oltre dieci anni di lontananza riescono a ricucire un'amicizia nata dietro ai microfoni di RC1 agli inizi degli anni 80… poi il lavoro, le vicende amorose e tanto altro separano i due amici: l'uno forma una famiglia con figli e l'altro inizia un percorso difficile e impervio sia nel lavoro che negli affetti!




Due anni fa, dopo varie ricerche, riesco a trovare Steve, la sorella mi dice che è andato a Miami da sua zia, riesco ad avere il telefono mi faccio coraggio e chiamo, lo trovo ci scambiamo il telefono, l'email, skype ecc. Dopo qualche mese propongo a Steve di provare a registrare le nostre telefonate e mandarle nella radio dove avevo ripreso a trasmettere dopo oltre 10 anni di inattività. Facciamo un ponte radio tra Osimo e Miami Beach, penso al nome della trasmissione la chiamiamo MIAMI VOICE, coinvolgiamo gli amici di facebook e della radio e il gioco è fatto! continua 

Sms in radio.

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Ogni tanto capita: guardi la macchinetta degli sms (mi piace chiamarla così) e il risultato è tristemente immaginabile. Pochi messaggini… Ansia da prestazione, terrore, disperazione!

Spero che in casi del genere nessuno si sia lasciato andare a crisi isteriche e pianti notturni, anche se ho visto colleghi sbandierare gli sms ricevuti come un 6 al Superenalotto.  Il meccanismo dei messaggi è forse quello su cui si equivoca di più, perché non sempre si può determinare l’ascolto reale attraverso la quantità di sms; aggiungo anche che esiste, o meglio, dovrebbe esistere una qualità dei messaggi che si ricevono.

Esempio: Se conduco un programma di soli saluti, probabilmente arriveranno decine di messaggi. E noi tutti saremo contenti pensando che ci siano molti ascoltatori.  Proviamo a pensare cosa stiamo trasmettendo alla radio: Mario che saluta Gina, Giovanni che saluta suo zio e sua nonna che contraccambia il saluto. Chi è in auto, in negozio o a casa cosa sente? Nomi di persone! Cosa c’è di diverso dal vedere due sconosciuti per strada che si salutano.

Oppure la domanda pseudo-sondaggio. Vi piacciono di più le righe o i pallini…?  Di sicuro arriveranno un po’ meno messaggi, ma qualcosa arriva, vista la naturale bramosia del mitomane di turno a ricevere un saluto, sia che si parli di palle, sia che si parli di righe.  E chi è in auto sente che a Mario piacciono le righe e a Franco… piacciono meno ops ;-) Il lavoro sicuramente più difficile è puntare sul racconto di storie interessanti. Stabilire che si vuole un pubblico partecipe dal punto di vista della qualità, non significa volere ceti sociali più abbienti, ci mancherebbe, ma intellettualmente più interessanti. Il che, secondo il mio parere, significa che se leggo un solo sms, ma è interessante, anche l’ascoltatore che non interagirebbe mai, potrebbe divertirsi e affezionarsi, o per dirla in termini aziendali, fidelizzarsi.

Il programma acquisisce qualità, perché sto raccontando delle storie e forse, prima o poi, scoprirò di essere seguitissimo anche se i messaggi saranno di meno (ma non è detto). Una cosa è certa: che ci dispiacerà non riuscire a leggerli tutti! Quindi, come ottengo tutto questo? Qui lascio aperto il campo ai vostri commenti... Concludo approfittando di questo spazio per salutare mio zio che a novembre ha compiuto gli anni ;-)

Un giorno da Deejay, il racconto di chi ci è stato!

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Ancora una volta Radio Deejay si è superata.
Sabato 6 e Domenica 7 Febbraio, il direttore di questa nota emittente radiofonica italiana, Linus, ha regalato a 100 aspiranti speaker un sogno: quello di andare in onda su Radio Deejay con i propri speaker preferiti, in occasione dei festeggiamenti per i 28 anni di radio Deejay. Le candidature sono state più  di 2000, ma la decisione è stata categorica: solo 100. Io ero tra quei fortunati! 
Dirvi che è stata un’emozione indescrivibile, è dire poco! Dirvi che è stata un’opportunità fantastica mi sembra riduttivo. Perché avere la possibilità di entrare negli studi di Deejay, e in più poter parlare in diretta su una delle radio che ha fatto la storia in Italia è qualcosa di indescrivibile! Quando mi hanno contattata telefonicamente, quasi non ci credevo!
“Ciao Ilaria, sono di Radio Deejay, volevo dirti che sei stata scelta per partecipare a UN GIORNO DA DEEJAY!”……..(silenzio)…..
“Stai scherzando???”, così le ho risposto!
Ed ovviamente la ragazza è scoppiata in una grassa risata! Perché davvero ,per me era qualcosa di impossibile. E invece, ecco che arriva Sabato, e si parte per questa avventura. Arrivata, mi hanno fatta accomodare nell’ “arena”, una grande stanza rossa dove, in passato Radio Deejay ha ospitato nelle sue dirette gli ascoltatori. Lì c’erano tutti gli altri fortunati prescelti, tutti ansiosi e eccitati come me di poter avere questa chance. Il tempo passa, i ragazzi si succedono e finalmente arriva il mio turno...Clicca sul titolo e Continua a Leggere!


Il Mago Otelma speaker di Radio Montecarlo?

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La Radio non finisce mai di stupirci! Ieri (8 febbraio 2010), durante il talk serale di Radio 24 'La zanzara', il Divino Otelma ospitato da Giuseppe Cruciani per parlare della sua candidatura alle prossime regionali in Liguria nelle liste Radicali, ha annunciato che sta per sbarcare davanti ai microfoni di Radio Montecarlo. La presenza su Rmc, ha spiegato il Divino, non sarebbe incompatibile con la trasmissione 'Un giorno da pecora' su Radio2 Rai di cui è ospite fisso. (Fonte: Giornaleradio.info). Siamo tutti curiosi di sapere che tipo di trasmissione condurrà e se preparerà uno dei suoi famosi Riti Propiziatori.
Tu cosa ne pensi?

La radio va a fuoco ma lo speaker continua la diretta: questo è sangue freddo!

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Chi ha mai detto che fare lo speaker radiofonico non sia un lavoro pericoloso?

Guardate il coraggio che ha avuto questo conduttore radiofonico: lo studio da cui sta trasmettendo in diretta prende fuoco improvvisamente ma lui, sprezzante del pericolo, continua  a leggere il suo notiziario! L'intervento di due tecnici riuscirà a portare la situazione alla normalità, complimenti al nostro eroe: la diretta è salva!

Guarda il video



A voi è mai successo un episodio radiofonico divertente, curioso o "pericoloso",  da raccontare sul Radiospeaker Blog?

Speaker radiofonico interrompe la regina e viene licenziato

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Della serie siamo inglesi e non toccateci la Regina: Tom Binns conduce (o meglio conduceva) per la stazione BRMB, il suo più grande errore è stato quello di interrompere la Regina impegnata in un discorso reale. Per punizione il dj ha perso il posto di lavoro!
“Il discorso della Regina è una noia”, sono state queste le ultime parole pronunciate dal dj inglese alla radio.
Lui scherzava, ma i proprietari della radio non si sono affatto divertiti. “Una cosa è certa. Il presentatore non lavorerà più per noi”.
Il dj si è giustificato dicendo che ha interrotto la Regina solo per il bene della radio, visto che quando veniva pronunciato in quel momento era davvero troppo noioso: “Nessuno avrebbe ascoltato il discorso di Elisabetta, così ho deciso di rendere il programma divertente. Dopo tutto, pagano i comici per fare gli scherzi, pensavo di farne uno anche io”.
Hai sbagliato il bersaglio caro Tom e purtroppo per te ora sei fuori!
Fonte: NewNews

Che tipo di radio preferisci? Sondaggio online sulle tipologie di radio

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Sul lato destro del Radiospeaker Blog puoi votare il tipo di radio che preferisci. Partecipa al sondaggio online:
Radio di Flusso
La Radio di Flusso è un tipo di radio molto strutturato, di solito basato su uno schema preciso che si ripete ogni ora. L'esempio più riuscito di radio di flusso è quello di RDS che riesce a conquistare giornalmente più di 5 milioni di ascoltatori nel giorno medio (Dati Audiradio quarto bimestre). In una radio di flusso c'è una netta prevalenza musicale e lo speaker fa degli interventi  brevi  e ripetuti in punti strategici del palinsesto. Una radio di flusso ha un "clock" o un "palinsesto" orario che si ripete quasi ogni ora e che tende a "rassicurare" l'ascoltatore.
Radio di Programmi
La Radio di Programmi mette al primo posto la personalità degli speaker e la diversità dei contenuti. A differenza di una radio di flusso, la radio di programmi ha una gran quantità di parlato con interventi che arrivano tranquillamente ai 5-6 minuti ed il palinsesto è molto più malleabile a seconda della personalità di chi parla e al contenuto del programma. Ogni programma ha una durata oraria variabile e ha sigle, contenuti, effetti sonori e strutture specifiche, rendendo la radio sempre diversa nel corso della giornata.
Esempi di Radio di Programmi si trovano in Radio DeeJay, Radio 105, RTL 102.5, Radio Kiss Kiss e nella maggiorparte delle Emittenti Nazionali.
Talk Radio
La Talk Radio italiana per eccellenza è Radio 24 (1856 ascoltatori nel giorno medio - Dati Audiradio quarto bimestre). Una talk radio si distingue per la quasi totale assenza di musica. Tutto il palinsesto si basa sugli speaker e sui loro contenuti. E' una radio specializzata nell'informazione.
Radio solo Musicali
Le radio solo musicali sono molto diffuse a livello locale, visti i bassissimi costi di gestione per l'assenza di speaker.  La radio nazionale che si avvicina di più a questa tipologia è Virgin Radio che, a parte alcuni momenti della giornata, è caratterizzata dalla presenza massiccia di musica, in questo caso musica Rock.

Ascolta e vinci: gli italiani campioni del mondo!

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A quanto pare noi italiani ci distinguiamo sempre dal resto del mondo non solo nell'estimato gioco del calcio, ma nel gioco in generale! Numerosi sondaggi attestano infatti il primato dei connazionali nel gioco d'azzardo, che si riflette nel proliferare di giochi a premi e quiz vari nei media (Quella del gioco d'azzardo è la quinta industria in Italia dopo Fiat, Telecom, Enel, Ifim: leggete qui).

Tra programmi televisivi in cui si promettono migliaia di euro, tabaccherie colme di speranze, sale giochi affollate, come poteva non "concorrere" anche la Radio?

Le tipologie dei radioquiz sono molteplici: I "matematici" che richiedono un elevatissimo sforzo nelle prime ore mattutine; gli "umilianti" in cui vince chi ha fatto la figura peggiore ; gli "artistici", dove gli ascoltatori sono chiamati a compiere imprese auliche, come ad esempio fare un urlo o un versaccio; i "culturali" e, per finire, i "minimalisti", i nostri preferiti, la partecipazione ai quali richiede solo il saper comporre un numero su un cellulare.

Anche i premi sono di diverso genere: dalla compilation ai gadget della radio, dagli ingressi a eventi ai biglietti per il cinema o il teatro (sempre meglio che in Somalia dove alla radio si regalano fucili, granate e mine! Leggete Qui). Purtroppo l'unica cosa che manca alla radio sono le vallette!! Strano che non abbiano ancora pensato di sfruttare il potere dell'immaginazione con un coretto sexy...Il nome di questi angeli verrebbe quasi da se: può piacere Radioline?
Kale.

Scrivere sul Radiospeaker Blog

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Radiospeaker Blog è il nuovo punto d'incontro per gli speaker radiofonici italiani. Ogni iscritto al portale "Radiospeaker.it - il portale del conduttore radiofonico" è invitato a partecipare al blog. Basta anche solo un commento per arricchire il dibattito e contribuire alla crescita professionalie di tutti.


Perchè dovrei scrivere sul "Radiospeaker Blog"?
Scrivere sul Blog non dev'essere un obbligo ma un piacere per tutti.Immagina di incontrare un amico o un collega con cui fare quattro chiacchiere, ecco, il Blog di Radiospeaker.it ti da la possibilità di fare quattro chiacchiere con tanti amici e colleghi! Il Radiospeaker Blog è il salotto virtuale degli speaker radiofonici italiani dove ognuno è libero di esprimere pareri, raccontare la propria esperienza, chiedere un consiglio e parlare liberamente di RADIO!

Come posso scrivere sul Radiospeaker Blog?
Ogni speaker radiofonico iscritto a Radiospeaker.it è stato invitato a partecipare al blog tramite un invito personale via email, accettando questo invito si avrà l'accesso al blog come Autore e si avrà la possibilità di scrivere nuovi post inserendo, foto, video e link utili. Nel caso in cui non ti fosse arrivato l'invito via email e vuoi partecipare al Blog, basta farne richiesta attraverso la pagina contatti del sito radiospeaker.it. Provvederemo immediatamente a mandarti un invito personale via email.

Le 10 regole per scrivere un ottimo Blog
Consigliamo vivamente di leggere le 10 regole fondamentali per scrivere un Blog e un Post prima di cominciare a scrivere un post su Radiospeaker Blog. Clicca sui link qui sotto:
Le 10 regole per scrivere un ottimo Blog
Le 10 regole per scrivere un ottimo Post
Le regole servono per avere una "linea editoriale comune" all'interno del Blog.
Confidiamo nella vostra disponibilità e nella vostra passione per la Radio!
Buona lettura e BUONA SCRITTURA!

La Radio...come l'ho vissuta (R. Bagazzoli)

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La radio in Italia è stata un pò diversa dalla "Radio Pirata" Inglese, per una serie di fattori, innanzitutto quello temporlale, dobbiamo portare il tempo in dietro fino ai primi anni 60 e non da poco una legislazione "proibizionista" e soprattutto in molti casi repressiva. Non so' se vi è capitato di verede il film "I Love Radio Rock". Tra i filmati a "tema" di questo Blog,c'e' la serie dedicata alle radio Pirata e guarda caso tra le tante analogie, Caroline...avevo lo scafo rosso come la "radio Rock" del film di Richard Curtis
La radio è stato il naturale, forse, passaggio dalla passione per le automobiline a qualcosa da "grande", messe i mattoncini lego in due fustini "Dash" e le macchinine nel baule delle cose di quando ero piccolo, abitando in un piccolo paese mi ritrovai in un pomeriggio di piena estate era Agostoi del 1976, con dei ragazzi più grandi di me, in un circolo Arci all'ultimo piano di un palazzo antico, fui testimone dell'"innanlzamento" del primo palo in alluminio di 15 metri con tiranti in plastica per non schermare l'onda, con due dipoli di quelli ovali a cui è stato agganciato un trasmettitore da 35 watts di potenza, con compressore incorporato....(clicca su "continua a leggere" qui sotto).
La frequenza era 103.7, che dopo pochi giorni per le interferenze divento 98.4, nacque cosi' "Dimensione Radio". Il luogo Monte San Giusto (Macerata).
Subito tanta buona volontà, un palinsesto settimanale in onda dalle 10 alle 24 e poi niente musica non stop ma un fischio per non farsi rubare il canale. Lo studio era una mansarda, con i cartoni grigi delle uova, un tavolo in ferro con pianale in gomma piuma ricoperta, due piatti lenco L75s neri inseriti al banco, mixer a 5 canali senza il preascolto, disco comperati al "bar Moderno" che acquistava una doppia fornitura di 45 giri per il suo juke box (dichiarandone due) settimanale a 12 mila lire al mese.
Erano 45 giri con una hit per ogni lato, una linea telefonica e questo mezzo straordinario era in onda. Le prime telefonate oltre che dal paese arrivavano da distanze incredibili anche 100 km, era il 1976 e la banda FM era snobbata perfino dalla Rai che ignoro' questo fenomeno all'inizio. Le radio degli anni 70 nacquero spesso in ambienti "politici" e politicizzati, la sinistra fu quella a credere per prima al fenomeno ma a naufragare altrettanto velocemente negli anni a seguire.

A mia memoria ricordo Radio Alice di Bologna (in cui esordi Red Ronnie), le ancora attive Radio Popolare, Radio Città Futura, Radio Onda Rossa, anche la destra provò la strada delle radio private, nelle marche (terra da cui vengo) ce ne furono due Radio Mantakas, Mantakas Europa, Renzo Arbore nel dicembre del 1976 sul mensile "Quattroruote", intervistato come esperto del settore afferma:"In realtà i contenuti entro i quali si muovono questi giovani della radio Libere sono Banali, superati, provinciale, senza fantasia, tutti da rivedere. Oggi è assurdo fare una radio con il disco piu' dedica, disco piu' barzelletta, il disco piu' citazione"(citazione dal testo: LIBERE L'epopea delle radio italiane degli anni 70 di Stefano Dark).

Peccato che l'ente di stato ancora oggi non riesce a contenere la concorrenza dei networks, che sono nati dalle radio libere degli anni 70, quelle che trasmettevano con vecchi trasmettitori dismessi dall'esercito, quello con cui la leggendaria Radio Milano International iniziò a trasmettere, ne vidi uno dal vivo a Radio Sfera 103 di Macerata, a ripensarci i tecnici di quel periodo sono stati dei geni.


Poi le radio le ho viste crescere e sono cresciuto con loro e vivendo il passaggio da pirati "Nostrani" che poi pirati non siamo mai stati davvero, le radio venivano chiuse se interferivano con le comunicazioni della forza pubblica o delle torri di controllo degli aereoporti, ad aziende dove lo speaker ha perso un po' la sua "anima" ma non la sua voce e la sua sensibilità.