Poca musica italiana in radio, il MEI propone lo "Sciopero dell’Ascolto"

I grandi network radiofonici non passano molta musica italiana. E’ questa l’accusa del MEI (il Meeting dei produttori discografici italiani indipendenti) che per bocca del patron Giordano Sangiorgi, ha dichiarato guerra alle grandi emittenti nazionali, colpevoli – a suo avviso – di aver abbassato la percentuale di musica italiana trasmessa.
“E’ un comportamento scandaloso” scrive Sangiorgi nel comunicato stampa del MEI – “Dati alla mano ci sono network che trasmettono appena il 10% di musica italiana, una quota bassissima, che sta impedendo una normale promozione dei prodotti discografici del nostro Paese”. 

Ma facciamo un passo indietro per capire meglio. Dal dicembre 2008 i network hanno disdetto l’accordo con il Consorzio Fonografici (SCF) che raccoglie e distribuisce i proventi dei diritti connessi (diffusione, cioè, di brani in luoghi pubblici come discoteche o bar). Questo atto è stato definito dall’organizzazione MEI, che rappresenta la rete indipendente in Italia, un vero e proprio boicottaggio da parte dei grandi gruppi editoriali...continua a leggere
“In tal modo non arrivano più diritti né ai produttori né agli artisti, interpreti ed esecutori italiani” si legge nel comunicato del MEI, che propone, come risposta, di organizzare uno sciopero durante il meeting di Faenza: spegnere i network che trasmettono poca musica italiana e sintonizzarsi su radio locali, non commerciali o sulle Radio Rai.
“Auspico che anche il Festival di Sanremo, vetrina della musica leggera italiana, sostenga questa nostra battaglia” continua Sangiorgi “in modo da creare un fronte unico di lotta contro i network, visto che anche tantissime canzoni di Sanremo hanno subìto questo boicottaggio“.
Tra le soluzioni proposte dal MEI c’è quella dell’introduzione nelle playlist radiofoniche di una quota fissa di musica italiana, sullo stile adottato in Francia, da introdurre con un decreto. Radio Deejay e RTL 102.5, contattate per avere un loro parere sulla scarsa percentuale di musica italiana trasmessa, hanno preferito non commentare la notizia. Intanto, AudioCoop, l’associazione dei piccoli discografici indipendenti, ha comunicato di essere disponibile a un incontro con la RNA (Radio Nazionali Associate) per discutere sul tema della maggiore diffusione di musica indipendente, italiana, nel circuito di RNA.
Insomma, la (difficile) battaglia per le “quote azzurre” in radio sempre più esterofile, sembra solo all’inizio!
Articolo di Paola Coda

8 commenti:

  1. è sempre così... vincono solo le grandi lobbies, anche nella musica...e questo sciopero (PURTROPPO) non servirà a niente! Peccato, abbiamo sempre fatto ottima musica in Italia. Ma non passarla in Radio contribuisce maggiormente ad aumentare la crisi del mercato discografico... E i dischi non si vendono proprio più!

    Federico

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  2. Dal mio punto di vista centrano le case discografiche e produttori italiani non troppo al passo con i tempi.
    Musica Americana Inglese sono un passa avanti a tutti i prodotti italiani e non perchè vengono passati di più in radio!!!
    A mio avviso la radio si modella al proprio ascoltatore,
    quando ci sono "forti" cambiamenti è solo per soldi ovviamente...
    ma le grandi radio non campano certo d'aria.

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  3. Noi di Radio Gamma Stereo Uno trasmettiamo e preferiamo la musica Italiana.Se volete ascoltarci a su prov. di Roma sud e Latina nord Fm 89.800 MHz oppure in streaming su www.radiogammastereo.info
    W LA MUSICA ITALIANA.

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  4. Secondo me, ogni radio ha il diritto di programmare la musica che preferisce, sta poi agli ascoltatori scegliere chi ascoltare in base alle loro preferenze, chi vuole la musica italiana puo' ascoltare Radio Italia, chi cerca la musica cult & trash degli ultimi 50 anni può ascoltare Radio 35 su www.radio35.net

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  5. Sono pienamente d'accordo, la mia webradio in streaming (Ciao Italia Radio), trasemette esclusivamente musica italiana 60/90, preferisco avere meno ascoltatori, ma di qualità, e oi, mandare solo musica italiana, mi da piu soddisfazione.

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  6. Sono Daavid Drago di Radiogas. Scusate se mi autopromuovo, ma a Radiogas, web radio www.radiogas.it, la mia trasmissione Me and The Dragon e quella di Lorenzo Tempestini Aida sono dedicate esclusivamente alla musica italiana no-mainstream. Date un'occhiata, anche al mio profilo facebook. La mia va on air il martedì e il giovedì alle 14.30, quella di Lorenzo Tempestini il martedì e la domenica alle 18.
    Dico questo perchè. oltre ad essere pienamente d'accordo con Sangiorgi, penso anche che i grandi nomi e le grandi manifestazioni come il MEI potrebbero promuovere molto di più le piccole realtà web libere, oltre che attaccare i grandi network. Vogliamo provare a dirottare un po' di ascoltatori? Quelli che ascoltano le mie trasmissioni sono stupidi di fronte a quanta bella roba esiste e non conoscevano, ricevo messaggi che fanno capire quanta 'fame' c'è di nuova e bella musica.
    David Drago

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  7. ovviamente volevo dire stupiTi, non stupidi... ;-)

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  8. Per quanto mi riguarda sono ormai 5 anni che la mia attenzione e carriera radiofonica volge SOLO sulle produzioni italiane.
    Dapprima e con RADIOforMySPACERS a cui devo tutto, dove le band spedivano (e lo fanno tuttora) a casa mia i loro dischi, alla mia attuale felicissima posizione di speaker su Radio Onda d'Urto dove mi è stato dato il compito di curare le produzioni e le etichette indipendenti di mezza Italia, il centro-sud. Ne sono onorata, e saluto anche i colleghi di Radiogas, veterani anche loro nell'underground ;)
    Anche nella seconda radio in cui trasmetto, Radio Orizzonty Activity, per buona metà il prodotto musicale è Made in Italy!

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