Speaker Pubblicitari sottopagati? Rispondono le Agenzie di Spot

Pubblichiamo la lettera di Francesca Cavallo (Happy Audio), amica e assidua lettrice di Radiospeaker.it


Urka! C'è tantissimo da dire in merito! Cercherò di riassumere brevemente la situazione ma la vedo dura. Dunque Dunque...intanto il discorso è molto più ampio e complicato di come è stato finora descritto. Parlo in qualità di speaker professionista e di titolare di studio di produzioni audio che da anni, si spacca letteralmente in 4 per cercare di proporre alle radio o alle agenzie un prodotto qualitativamente valido ad un prezzo equo rispetto alle attuali esigenze di mercato....il chè equivale spesso e volentieri a non arrivare alla fine del mese...o trovarsi in serie difficoltà nel pagare le tasse! Già le tasse!


Perchè a differenza di chi ha deciso di "giocare" da casa...e in nero, un'attività in regola come la mia, paga regolarmente circa il 50% di tutto quello che incassa...o meglio che non incassa, visto che in Italia c'è il brutto vizio di pagare le fatture a vista, a 30, 60 e a volte anche a 90 giorni.

Vi faccio un esempio scemo:
Ad oggi devo ancora incassare fatture emesse a Luglio di spot e lavori realizzati e consegnati dopo sole 24 ore dall'ordine. Questo tanto per dirne una!
E' vero, negli ultimi 2 anni anche la pubblicità radiofonica ha avuto un leggero periodo di crisi, ma è stato usato da molte emittenti, radio e tv, come alibi di ferro, per non pagare o per pagare in ritardo tremendo, o peggio...per affidarsi a speakers improvvisati, che con due soldi hanno attrezzato nella loro cameretta, nel garage o nello stanzino delle scope, un piccolo home studio con un coputer di cacca, una scheda audio da 10 €, un microfono cinese da 20 € e una risoluzione audio che per i motivi di cui sopra, è letteralmente raccapricciante! Fruscìì...echi montanari...Ho la la iuuuuu!!! etc!...continua

Negli ultimi anni ho ricevuto almeno 50 demo di speaker (o presunti tali) che, lavorando da casa, si proponevano per una collaborazione con il mio studio. Di questi 50 solo 3, anzi 4 ad oggi lavorano per la mia azienda...( o inizieranno tra poco) gli altri spero vivamente che abbiano deciso di dedicarsi ad altro! Non solo! Questi fantomatici 46 speaker scartati, molto spesso chiamano le radio di loro iniziativa, proponendo i loro spot (che suonano male, letti da cani etc...) a 5€ già montati...altri addirittura, pur di raccontare in giro che la loro voce riecheggia da una radio all'altra in tutta Italia..lo fanno anche GRATIS!!!

Eccolo Lì che una radio (e sono ancora molte in Italia ve lo assicuro) a cui non interessa la qualità, ma solo il risparmio, accetta di collaborare con questa tipologia di persone.
Non solo!!! Jingle cantati (male..ma ai più non importa) venduti a 30 €! Speakerati di 20 minuti( con spiccate inflessioni dialettali) venduti a 50 €!!! Venghino Signore e Signori al grande circo dell'audio!!! Ma scherziamo?!!! Uno studio come il mio e come tanti altri in Italia, storici e non, ambisce a consegnare sempre prodotti di qualità! Ottimo no? Certo!

Peccato che spesso pur di lavorare e portare a casa la pagnotta (e dopo aver pagato le tasse..resta giusto un pezzo di pane!), siamo COSTRETTI a DOVER COMPETERE:
A) con i prezzi "convenienti" di chi non ha partita Iva, non è iscritto all'Enpals...non paga allo stato niente di niente...e oltretutto...parla al microfono come l'omino che fa animazione dal megafono delle macchinette a scontro nelle feste di paese!
B) Con gli studi che...non capisco come facciano...mistero della Fede...a soli 8 € (completi di Iva) riescono a consegnare uno spot montato anche a tre voci! Bah!

Altra questione importante:
Molti "speakers" sono convinti che per il solo fatto di condurre una fascia oraria/un programma in radio, siano in grado anche di incidere spot! E quindi...si...daiiii improvvisiamoci!!!! No signori! Fare Lo Speaker radiofonico e lo speaker "Spottista", vuol dire fare due mestieri completamente diversi, certo complementari...ma diversi! Due mestieri che richiedono caratteristiche tecniche e soprattutto interpretative ben distinte! Per incidere uno spot o per condurre on.air...una bella voce NON BASTA!
Per la radio occorrono, ovviamente tecnica e dizione, ma anche verve, simpatia e...qualcosa di intelligente da dire che vada oltre il didascalico annuncio/disannuncio di un disco. Per gli spot, tecnica, dizione ed interpretazione rappresentano l' ABC di un buon prodotto professionale!!
Un bravo spottista, non ha solo una bella voce...la sa usare!!! Per imparare ad usare la voce...BENE..occorrono anni di studio e lavoro su se stessi...sul proprio timbro, sulla propria espressività...sulla propria personalità! Perchè uno spot letto da me..è sicuramente diverso da uno spot letto da un'altra...l'importante è che entrambe le versioni siano qualitativamente valide e quindi..vendibili!

Mio malgrado, so bene che pagare ad uno speaker professionista 5€ per uno spot bianco non è il massimo...ma vi assicuro che, per come son messe le radio locali ( nostra primaria fonte di sostentamento!!!) che pur di stipulare  contratti pubblicitari con le attività commerciali (tipo il salumiere sotto casa) non gli fanno pagare lo spot, anche noi studi, ci troviamo in serie...serissime difficoltà. Certo...se tutto viaggiasse in equilibrio perfetto, cioè...se le radio riconoscessero agli studi il loro prezioso lavoro creativo e pagassero il dovuto in tempi ragionevoli, dando a noi la possibilità di collaborare con più professionisti e pagarli il giusto...beh...forse non saremmo qui a parlarne! :o)

Poi ci sono anche un sacco di emittenti radio e tv che, nel 2010 non hanno ancora imparato a far apprezzare ai propri clienti la straordinaria potenzialità di uno spot realizzato con cura...ma questa è un'altra storia!

Ciao a tutti!!
Francesca Cavallo

6 commenti:

  1. [...] Eccolo lì che una radio (e sono ancora molte in Italia ve lo assicuro) a cui non interessa la qualità, ma solo il risparmio [...]

    Non faccio fatica a crederlo: anzi, credo siano anche di più di quelle che immaginiamo. E non risparmiano solo sugli spot...

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  2. È uno schifo, troppa gente regala troppo...mi occupo oltre che di spot anche di produzione di format radiofonici.
    Ho studiato, ho speso un bel po di soldi per attrezzare il mio home studio con strumenti di ripresa e monitoraggio professionali, sistemato l'acustica della stanza, ma i risultati, il ritorno economico al momento non c'è ancora e non lo so se arriverà.
    La 'colpa' non credo sia di chi lavora in nero o fa dei prezzi stracciatissimi, quanto più che altro delle emittenti che si accontentano anche della 'monnezza'.
    Peppe.

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  3. Naturalmente approvo e sottoscrivo: e se organizzassimo uno sciopero? se noi speakers cominciassimo a registrare spot e documentari aprendo e chiudendo a caso E ed O? Se mescolassimo Z ed S sorde e sonore? Cosa sono? Sono i nostri argomenti di anni di studio, getteti alle ortiche da editori che badando al risparmio rivolgono la loro attenzione a speakers della domenica!

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  4. AUHAUH...
    Approvo Fiammetta... "approvo" naturalmente con la O aperta!!!

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  5. Fosse solo un problema del doppiaggio pubblicitario...purtroppo questo succede anche ai conduttori radiofonici nelle emittenti. Porto l'esempio delle radio locali romane. L'ultimo colloquio fatto per una nota emittente capitolina è stato un disastro...mi si offriva un "lavoro" senza contratto per udite udite...5 euro l'ora!! Ovviamente senza ferie,malattie,assicurazione...insomma niente di niente. Il problema è che finchè ci saranno persone che accettano di lavorare gratis nessun editore sarà mai costretto a pagare uno stipendio dignitoso.
    Gin80

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  6. Approvo anch'io.
    ma...

    N.B. Parlo della mia esperienza personale, quindi non la dò come teoria assoluta.

    Il sottopagamento degli spot e la difficolta nel far un cambio generazionale di spottisti è solo una conseguenza di tutte le problematiche che Francesca ha esposto ( e sarebbe un mondo bellissimo se tutte le radio e gli studi di spot fossero come Francesca).

    Però non diamo colpa solo ad una bandiera.
    Prendo occasione di denunciare (prendo coraggio solo ora che ho messo nel cassetto questo mestiere)il fatto che certi studi di spot ti propongono di recarti da loro per registrare spot così da imparare il mestiere (cosa buona e giusta dato che mio padre per diventare meccanico ha fatto prima il garzone)però dopo un po' di tempo che sei li e senti i tuoi spot andare in onda osi chiedere almeno quei 5 euro al giorno per la benzina spesa (giuro 5 euro! dato che c'è il presupposto di dire sto contribuendo nel mio piccolo nel fatturato dello studio) e subito trovano la scusa per dirti guarda non abbiamo possibilità economiche quindi prova in un altro studio...però gli spot te li sei fatti...e con voci diverse...ed hai risolto uno dei piu grossi problemi del mondo pubblicitario odierno...tanti jingle/spot/liner/documentari e poche voci.

    Anche a me è capitato di fare lo speaker pubblicitario a distanza ma non per volere mio ma per richiesta degli studi, io odiavo dover fare i "lavoretti" a casa per loro, perché erano qualitivamente scarsi,demoralizzanti e sopprattutto senza un direttore di doppiaggio di fianco che è fondamentale.

    e sono d'accordo con Gin80 sulle radio perché anche li funziona in egual modo.
    In una radio facevo 6 giorni su 7 e non mi occupavo solo della conduzione ma anche della parte tecnica (programmazione musicale, programmazione spot).
    Inizialmente non facevo questi ritmi e queste mansioni e non pretendevo nulla ma volevo imparare e tanto, il problema è che se dai determinate mansioni e giorni (6/7gg) vuol dire che questa persona sta contribuendo alle entrate della radio quindi è giusto che un minimo, anche solo dimostrativo per l'impegno, sia dato.
    Certe radio mi hanno risposto che il conduttore/tecnico deve CERCARE uno sponsor per forza.


    Io ai tempi ,come adesso, facevo lo scaricatore aeroportuale notturno per mantenermi e per mantenere la mia passione/lavoro radio però il corpo regge per un po' e dopo si deve scegliere: o il sogno della vita o la possibilità di pagare la spesa, bollette e via dicendo

    Chiedo già scusa per l'eccessivo sfogo (ma mi tocca nel profondo) e per qualche errore di grammatica dato che sicuramente ce ne saranno a milioni mi ha guidato lo sfogo non la penna anzi la tastiera :D



    Felice

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