Il doppiaggio? Leggere attentamente le avvertenze...

Quando si ha a che fare con microfoni o "aggeggi" audio vari, una delle situazioni più affascinanti è, a mio parere, quella del doppiaggio. Prestare la voce a un personaggio o a un documentario è un'esperienza notevole. Come nella radio, è una "voce nell'ombra", ma con una grande differenza: hai meno libertà d'azione, in quanto da un punto di vista artistico occorre leggere il copione che si ha sul leggìo e interpretarlo in modo da rendere le giuste intenzioni e intonazioni, facendole il più possibile "aderire" all'attore; da un punto di vista tecnico occorre dare il giusto ritmo alle battute e andare, come si dice, in "sinc", cioè in modo sincrono all'attore mentre lo si osserva su uno schermo. Tutto questo può "ingabbiarti" e quindi, a parte il problema eventuale dell'emozione, irrigidirti.

Ci sono alcune "varianti" al doppiaggio brevemente appena descritto: la voce narrante (voce fuori campo che spiega o illustra le immagini del video) e l'over sound (un doppiaggio fatto sovrapponendosi alla voce originale, eseguito in genere senza recitare troppo e senza particolari accorgimenti di sinc).

In ogni caso, quello del doppiaggio è un mondo particolare, piuttosto chiuso, ma non impenetrabile (io, come altri miei amici o colleghi, ne sono la prova). Come capita del resto in molte attività, ci sono essenzialmente 2 modi per entrarci...

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1) dalla porta principale (figlio di... nipote di... senza nulla togliere alla loro bravura, perché chi comunque non ha la stoffa, va avanti poco lo stesso)
2) tra mille peripezie

Essendo chiaro il primo punto, approfondiamo il secondo. Si tratta di essere a Roma, dov'è la stragrande maggioranza degli stabilimenti (poi vengono Milano, Firenze, Bologna...) e di armarsi di enorme pazienza (e peli sullo stomaco) nell'andarsi a cercare direttori di doppiaggio disposti a farti un provino.

Ottenuto il sospirato provino, possono succedere, naturalmente, 2 cose:

1) E' andato male
2) E' andato bene

Il primo caso si commenta da solo... Nel secondo, non è detto comunque che ti chiameranno: infatti il provino potrebbe essere stato concesso per toglierti di torno, o per semplice cortesia; oppure dopo poco tempo non si ricordano più di te (e quindi occorre farsi "rivedere"). Può darsi anche che il direttore non abbia un personaggio che vada bene per la tua voce o per il tuo stile.

Negli ultimi anni poi la concorrenza si è fatta notevole e il mercato è sostanzialmente saturo. Insomma: tanti doppiatori e aspiranti tali, senza che ci sia un'offerta di lavoro corrispondente. Non dico questo per scoraggiare, infatti se si hanno le capacità e si insiste per un tempo sufficientemente lungo, prima o poi qualcosa si riesce a combinare; descrivo semplicemente la realtà che ho potuto toccare con mano.

Ma come ci si prepara al provino? Quali sono i requisiti per aspirare al mestiere di doppiatore? Come funzionano i turni di doppiaggio? E che dire dei guadagni? Beh, se volete il mio parere... per tutto questo ed altro arrivederci ai prossimi articoli!

1 commento:

  1. "UniromaTv intervista Jim Carrey e Tom Cruise": Ecco i doppiatori italiani dei due grandi attori su http://www.uniroma.tv/?id_video=16087


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