Conduttore radiofonico : approfondiamo l'argomento " talento e passione"


Avevo già scritto in merito a questi due ingredienti fondamentali per diventare un buon conduttore radiofonico e soprattutto per diventare professionisti del caso (leggi la prima parte).
Vorrei, ora, soffermarmi su quei "personaggi" che, ahime, credono di poter "speakerare" al microfono ma purtroppo nessuno dice loro che non è cosi semplice come pensano.
Spesso mi capita di parlare con qualcuno che vedrebbe bene intraprendere la nostra professione anche senza avere un minimo di talento.

Succede quando qualcuno di questi, si è trovato a dire qualche "scemenza" con un microfono in mano in qualche situazione tipo: animazione a qualche festa privata tra amici, festa di piazza organizzata dal paese o simili e vorrei ricordare a questi signori, che di Fiorello ce n'e' uno solo(al momento) .
Bene, a loro diciamo che non è esattamente la stessa cosa "fare radio" (termine usato spesso dagli speaker) e per quanto mi riguarda, ho già spiegato a più di qualcuno che lavorare in radio è completamente un'altra cosa.

E' proprio il talento che cambia le cose. E' come se, un conduttore radiofonico, decidesse di punto in bianco, di cambiare professione e si dedicasse ad un mestiere che non gli appartiene. Per tutti i mestieri ci vuole la predisposizione, non è semplice pensare di intarprendere una professione come un'altra senza avere basi forti e solide!! Ma quello che, ahimè, mi preoccupa più di ogni altra cosa è che anche per quanto riguarda le prestazioni che noi offriamo alle varie manifestazioni ed eventi sono penalizzate da chi non è professionista e chiede compensi ridicoli a discapito di chi offre professionalità e ottime capacità.....ma questo lo tratteremo in un secondo momento!


Loredana Forleo

3 commenti:

  1. Sera Loredana,

    bhè un argomento interessante paragonabile ad i cantanti.... tanti pensano di essere "Cantanti", nella massa poi trovi quello "Bravo" con talento, ma anche quello con "Poco Talento" per il canto....stessa cosa per gli "Speaker" nella massa trovi quelli con il "Talento" come quelli "Senza Talento".... Come sapere questo? BHè non credo possiate capire se c'e' talento/professionalità o meno leggendo delle email, degli articoli.....ma tramite dei provini, curriculum, alcuni confronti come dire face to face.....ma con gente del "Settore"!!! io per mia esperienza negli ultimi anni ho avuto grossi contrasti con gestori di locali, che per risparmiare soldi, prendono "Diciamo Dj" meglio definire "Finti dj" che rovinano intanto l'immagine del locale non facendo ballare nessuno, senza contare i famosi cd masterizzati, oppure arrivano con un PC portatile con sequenza già fatta a casa e la suonano nel locale, ma perchè costano poco oppure sono a gratis i gestori dei locali preferiscono prendere questi "Finti Dj" lasciando i professionisti a casa.......sinceramente io che ho passione per la musica radio da oltre 20 anni, inizio a stufarmi di questi contrasti ma vale sia per i locali che per le radio, infatti ascoltando le radio sento sempre le stesse voci da anni...secoli.....eppure se si guarda bene in giro di gente con "Talento" esiste!!! Basta dare la possibilità di farsi sentire, ma le porte sono aperte per ben pochi eletti =)
    Bona Serata
    Nilo

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  2. Carissima Loredana, come non essere daccordo con quanto dici?
    Purtroppo, al giorno d'oggi, c'è tantissima gente che si improvvisa in ruoli che mai ha occupato prima. E parlo di ambienti di lavoro e settori professionali diversi. Esempio lampante nel mio settore, tecnico e programmatore informatico. Molti che io definisco con il gergo "computerari smanettoni", ovvero ragazzi giovani che, solo per il fatto che passano molto tempo al PC e riescono, dopo infiniti tentativi a risolvere qualche inghippo si sentono già dei tecnici affermati. Ma il vero tecnico è quello che di fronte al problema analizza il difetto e arriva subito ad individuarne la causa.
    Vogliamo parlare della categoria dei giornalisti? Quanti possono fregiarsi di tale titolo? Pochi. Oggi il fare informazione è diventato un business, le notizie vengono vendute, si sono trasformati in giornalai. Che aprano un'edicola.
    E anche in radio, purtroppo, ci sono personaggi che vogliono fare i DJ ma che non sanno nemmeno parlare. E quando li sento, cambio stazione.
    Come già ti dissi tempo fa, grazie a te ho riscoperto il piacere di ascoltare la radio. Ho abbandonato un'emittente di spessore con Dj dai nomi conosciuti e che ascoltavo da anni perché mi sono reso conto che questi hanno perso per la strada il concetto di "fare radio". Troppi show, troppi sketch, troppi spot e poca, pohissima musica.
    Buona serata.
    Andrea

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  3. Siamo alle solite simpatiche parole :-)
    Escludendo i network, capita ancora di non poter prendere in considerazione collaborazioni con tante "altre radio" perché lo sforzo di FARE RADIO è mal retribuito o non è ripagato del tutto.

    Io me ne resto a casa da 5 anni, e conosco decine di altri ex professionisti passati mestamente a miglior sorte lavorativa, ma faccio tanti auguri a chi ci crede ancora... malgrado quel che sento in giro, e a Roma in particolare.

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