Radio Padania "sbarca" in Salento

Un tempo gli americani per conquistare le idee della gente lanciavano volantini propagandistici dagli aerei militari, oggi la propaganda si fa attraverso l'acquisizione di frequenze radiofoniche in "territorio straniero". Questa è la strategia che sta adottando Radio Padania Libera da qualche tempo a questa parte. L'ultima conquista mediatica-terriotoriale è datata17 dicembre 2010, da quando cioè ha iniziato a trasmettere anche nel Salento, ad Alessano, dove ha acquisito una nuova frequenza (la 105,600 Mhz). 


MA come è possibile acquisire una frequenza in questo stato di "stallo" dell'etere. Dovete sapere, cari lettori di Radiospeaker.it, che Radio Padania può agire liberamente, perchè secondo lo Stato fa parte di una categoria in via d’estinzione: le radio comunitarie, quelle senza scopo di lucro (in un’ora di trasmissioni non possono superare il 5% di pubblicità), che producono contenuti culturali, etnici e religiosi per aree geografiche e popolazioni minoritarie e che favoriscono il pluralismo di un etere dominato dalle radio commerciali. Così come Radio Maria...continua




Citiamo il Fatto quotidiano "Era il 2001, infatti, quando un emendamento alla Finanziaria – presentato dal deputato leghista Davide Caparini – fece stappare lo champagne nella sede dell’emittente leghista: le radio comunitarie, al fine di completare la copertura nazionale, divennero le uniche a poter occupare le frequenze, a patto di non interferire con le altre emittenti. Bastava solo un avviso di attivazione al ministero delle Comunicazioni e il gioco era fatto. Non solo. Trascorsi 90 giorni e in mancanza di segnalazioni di interferenze, le radio comunitarie erano autorizzate all’uso della nuova frequenza, il che significa che potevano anche venderla o permutarla, magari dopo averne migliorato il valore di mercato. 




Ora, considerato che nell’asfittico mercato dell’etere italiano ogni frequenza ha un valore di mercato altissimo e comunque non calcolabile con esattezza (dipende dall’esigenza di chi compra) e che dal 2002 Radio Padania Libera ha occupato un numero di frequenze che oscilla tra le 200 e le 250, è facile intuire i motivi della discesa al Sud dell’emittente leghista, che con il sistema dell’occupazione-permuta delle frequenze ha raggiunto un duplice obiettivo: trasmettere quasi in tutta Italia e acquisire un’enorme forza commerciale. Sarà un caso, ma dai 109 mila euro del 2006 il fatturato di Rpl è passato a quasi due milioni di euro nel 2008. Non male per chi può contare sul 5% di pubblicità per ogni ora di trasmissione. Al danno per il mercato dell’etere, inoltre, sei anni fa si è aggiunta anche la beffa politica. La Finanziaria del 2005, infatti, ha regalato alle radio comunitarie un milione di euro l’anno, quindi 500mila a Radio Maria e altrettanti a Radio Padania Libera."




A voi i commenti, noi ci trinceriamo dietro un sofferto "NO COMMENT".


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