Ogni generazione ha le sue lotte, i suoi cortei, le occupazioni che finiscono nel tempo di una sola notte e le autogestioni che, chissà come mai, non dimenticheremo più per tutta la nostra vita. A tutto questo nel 2010 si aggiungono le Radio, o meglio, le Web Radio: è nata Radio L'ONDRrA 2.0
Il meccanismo dei movimenti studenteschi ci impone una riflessione su come stiano cambiando le forme delle battaglie universitarie. Basta volgere lo sguardo ai fatti di ieri, accaduti tra le strade di Milano, Roma e Napoli per capire che stiamo assistendo ad una vera rivoluzione di atteggiamenti e di spirito aggregativo. Tutto attorno agli studenti brulica di modernità e tecnologia, quella messa a disposizione dalle radio fruibili on line. L’episodio di Parigi che ha visto vestire l’Arco di Trionfo con uno striscione inneggiante solidarietà agli studenti cugini italiani è solo l’indicatore che la protesta ai tempi del www arriva oltralpe alla velocità del mouse. Nel 2010, infatti, la lotta si fa in diretta e si fa in radio, anzi in web radio! Una di queste, forse la più importante, è Radio L’ONDrA 2.0 - uno strumento contro la disinformazione sulla protesta dei ricercatori...continua
Il progetto prende ispirazione da Radio Londra che nella seconda guerra mondiale si poneva l’obiettivo di dare trasparenza e autenticità di informazione contro la “guerra psicologica dell'Asse” raccontando alla gente come stavano davvero i fatti.
Oggi, dal momento che buona parte delle lotte si vince, si perde e si contraddice sul web attraverso dati, numeri, logiche di indagine e sondaggi di gradimento politico, non poteva che essere la radio (specie quella via web) l’unica maniera possibile di offrire la verità integrale urlata dai movimenti infuocati dell’autunno studentesco. Basta andare sul sito della Rete 29 Aprile (sito dell'associazione dei ricercatori universitari) e immediatamente dal tetto reale della Sapienza si viene dirottati sul sito della radio da cui è possibile seguire la 'diretta dal tetto radiofonico ' e ascoltare la web radio che diffonde i motivi della protesta.
La Radio diventa anche espressione di delusione per questi studenti e per i ricercatori, ma anche voglia di non rassegnarsi. Da oggi, magari, le risposte in diretta.
Articolo di Pierluigi Ferrillo
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