Teorie e tecniche radiofoniche: Clock
Prima di parlare di "entrate in battuta" bisogna parlare di tipologie di radio, anzi di programmazioni radio o clock.
Il clock, in parole poverissime, è la struttura del vostro programma in tempi e modalità.
Il mio primo clock fu questo: PZ(pezzo) - IN(intervento con base) - PZ - IN - PZ - PB (pubblicità) - PZ - IN ...
Questo è un clock tipico delle Radio di Programmi, dove si tende ad interagire molto con il pubblico, attirandolo a sé con: argomenti, rifflessioni e domande dirette al pubblico. Il "come svolgere al meglio questo" lo spiega benissimo Giorgio in uno dei suoi primi post sulla tecnica Attenzione Interesse Desiderio Azione (vedi: Teorie e Tecniche della Conduzione Radiofonica: il segreto dell’AIDA) però in questo format và spalmato in 20/30 minuti ad argomento (4 interventi) al posto di 60 secondi, infatti la radio di programmi è molto più lenta.
Scopriamo allora un format più veloce: il From Disco to Disco (utilizzato molto nelle radio di flusso ma questo non esclude l'utilizzo di quelle di programmi)
ecco il clock: PZ - * - PZ - * - PZ - * - PZ - * - PB e parlate a cavallo tra PZ e PZ (identificato con *), invece tra PZ e PB annunciate la pubblicità.
Fare questo può sembrare facile ma non lo è, perché avete 15/20/30 secondi e l'esperienza mi insegna che, una volta che abbiamo preso dimestichezza con il MIC, parlare tanto è facile invece parlare poco è difficile.
Poi vi è un format con l'aggiunta dei jingles, dove si mischiano i due: PZ - * - PZ - JINGLES - IN - PZ - PB - ...
In realtà la programmazione dei clock è molto libera, varia a seconda della tipologia di contenuti e dalla linea editoriale della radio, però vi assicuro che a volte è più divertente fare il programmatore musicale e cercare di capire quale clock attira di più l'orecchio di chi ascolta che fare lo speaker radiofonico.
Nella prossimo appuntamento parleremo delle entrate in battuta a seconda dei clock che vi ho scritto, e per chiudere questo capitolo vi ricordo di farvi sempre e comunque un vostro stile.
Felice F.
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Grazie Felice per aver affrontato l'argomento "clock". Il discorso in realtà è molto più ampio, quasi infinito. Anche perchè ogni radio ha un clock diverso e ongni bravo station manager e ogni programmatore musicale sogna di trovare il clock perfetto e continua a sperimentare, cambiare, riordinare il palinsesto. Cmq l'introduzione è stata fatta, adesso sentiamo i pareri degli altri utenti del Radiospeaker Blog sull'argomento.
RispondiEliminaIo di solito parto dal presupposto di non fare tanti interventi parlati ma piuttosto di preferire la musica intervallata da jingles. Nel mio programma di due ore faccio 8/9 interventi compresi i saluti iniziali e finali. I miei interventi durano al massimo 1 minuto e 30 secondi e sono indirizzati a solo commento della notizia. Il mio clock preferito e del quale ho sempre cercato di portare nelle radio in cui mi sono trovato è Pz, jingle, Pz, jingle Pz, In, Pb, Pz, jingle, Pz, In, Pz, jingle, Pz, jingle, Pz, In, Pub, Pz, jingle, Pz, jingle, In, Pz, Segnale orario. Dopo anni di radio, questo è il clock con cui mi sono sempre trovato bene e che preferisco ad altri. Secondo il mio punto di vista su come fare la radio è che non deve essere molto impegnata, la si deve fare con spirito e sopratutto fatta in modo che l'ascoltatore debba sentirla come un qualcosa di leggero che lo segue durante la sua giornata. Quello è il mio tipo di radio anche se sono consapevole che ci sono altri tipi di impostazioni di programma diversi e molto ben organizzati che fanno della radio uno strumento didattico e focalizzato su temi quotidiani importanti che riguardano l'attualità.
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